Appalti, Anac: quasi 4.300 le stazioni appaltanti qualificate

di Mariagrazia Barletta

«Sono 4.282 le stazioni appaltanti qualificate al primo aprile 2024. Di queste 533 sono centrali di committenza, ossia enti strutturati che gestiscono gare d'appalto per amministrazioni più piccole, o non qualificate. Le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza, ad aprile 2024, sono 8.630, garantendo quindi una piena operatività del sistema». Sono i dati comunicati dall'Anac e contenuti nel rapporto sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza aggiornato al 1 marzo 2024.

«Tra le stazioni appaltanti qualificate - fa sapere sempre l'Anticorruzione -, ben 1.927 raggiungono il livello massimo di punteggio (L1), ossia possono disporre gare per lavori senza limiti di importo. Per il settore dei servizi e forniture le stazioni appaltanti qualificate al livello massimo SF1 sono 2.517» (l'elenco delle stazioni appaltanti sul sito dell'Anac). Inoltre, «quasi il 90% delle centrali di committenza qualificate hanno conseguito il livello massimo di qualificazione, sia nel settore dei lavori che in quello dei servizi e forniture». «Di conseguenza - evidenzia l'Authority -, si può ritenere che, sulla base dei criteri di valutazione definiti dal Legislatore, i soggetti attualmente operanti nel mercato che ricoprono le funzioni di centralizzazione abbiano un buon grado di professionalizzazione ed esperienza».

Il report

Dai dati emerge, in particolare, che il sistema di qualificazione ha raggiunto un traguardo avanzato, perché ai dati sul numero di centrali di committenza e di stazioni appaltanti qualificate, c'è da aggiungere quello delle amministrazioni che si servono delle centrali di committenza per bandire una gara. Secondo il report «il numero complessivo delle amministrazioni convenzionate alle centrali di committenza qualificate è pari a 8.630».

In sintesi, «l'insieme delle stazioni appaltanti (3.749) e delle centrali di committenza (533) qualificate, in aggiunta al numero delle amministrazioni convenzionate alle centrali (8.630) e ai soggetti qualificati di diritto va a configurare il nuovo sistema di procurement che attua quanto delineato dal legislatore con la normativa sulla qualificazione».

La qualificazione porterà ad uno sfoltimento delle stazioni appaltanti che prima del nuovo Codice erano circa 26mila, autorizzate a gestire le procedure. Ridurre il numero e avere stazioni appaltanti più preparate e meglio strutturate è l'obiettivo della riforma in vigore dal 1° luglio 2023, che, dunque, sembra essere a un buon punto.

Procede anche il passaggio alla digitalizzazione dell'intero ciclo di vita dei contratti pubblici previsto dal nuovo Codice dei Contratti (Dlgs 36 del 2023) che è entrato in vigore con il nuovo anno. «Le procedure di affidamento avviate nei primi tre mesi di attività attraverso la piattaforma digitale sono pari ad oltre 1 milione e centomila per un valore di circa 78 miliardi di euro», comunica ancora l'Anac.

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