Ily : [post n° 426064]

Burocrazia la morte mia

Erano ANNI che non facevo una verifica di fattibilità. Si tratta di un intervento importante che potrebbe dare una vera svolta alla mia carriera. Da stamattina sono alle prese con una combinazione terrificante di leggi regionali + RUE + piani urbanistici assortiti. La legge regionale sulla semplificazione edilizia è una vera presa in giro, visto che non si capisce niente: giuro un trattato di filosofia induista scritto in antico sanscrito è più comprensibile.
Sono in un perverso loop dei seguenti stati d'animo:
1) bestemmie di tutti i Santi del calendario;
2) irrefrenabili istinti omicidi nei confronti di chi ha scritto la legge;
3) cupa disperazione.
Soprattutto: quando andrò a parlare con i tecnici del comune come classificherò l'intervento, che nei fatti è un cambio di destinazione d'uso di un antico palazzo (ovviamente super-vincolato) con frazionamento in più unità immobiliari e restauro strettamente conservativo di tutte le parti originali (infissi + porte + pavimenti + volte dipinte + pitture parietali che sicuramente salteranno fuori a camionate)?
Ecco e io devo dire al cliente se l'intervento è fattibile... e non riesco nemmeno a classificarlo... era meglio se mi davo ai capannoni di c.a.
arch_mb :
Non so se ti può consolare sapere che i tecnici del comune condividiono le bestemmie e gli istinti omicidi nei confronti di chi scrive le leggi, è una roba da dementi
Ily :
Arch. ho una laurea e un master preso a pieni voti, e non riesco a capire una cavolo di legge regionale. Mi sento un'imbecille totale.
arch_mb :
Guarda Ily, anch'io e faccio la stessa fatica... Forse dovremmo preoccuparci nel caso RIUSCISSIMO a darci un senso, significherebbe che abbiamo qualche sinapsi contorta ;-)
Ily :
Facciamo il confronto con una legge medievale. Il medioevo è un periodo oscuro, giusto? Sbagliato! Le leggi erano scritte in modo assolutamente comprensibile, molto spesso addirittura in italiano.
Questo ad esempio è l'inizio della costituzione del comune di Siena del 1309: "Io, Podestà de la città di Siena, giuro a le sancte Dei guagniele, corporalmente toccato el libro, di defendere et mantere con tutte le forze la cattolica fede, la quale sancta Romana Chiesa tiene ed ammaestra". Come si può vedere, un testo perfettamente comprensibile. Nelle scorse settimane mi sono studiata un trattato di pittura medievale, scritto nel medioevo (1398 circa), in Italiano. Perfettamente comprensibile tranne alcune parole arcaiche, risolte con qualche ricerca su internet. Per la legge regionale di cui sopra invece non basterebbe l'Accademia della Crusca in sessione plenaria.
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ArchiFish :
Il problema vero è che, quando credi di aver dipanato parte della matassa, ti rendi conto che le leggi, spesso, fanno a cazzotti tra di loro. Se poi, su certi temi, ci dovesse essere qualcosa di coerente, ci si mettono di mezzo decine di sentenze che puntualmente si smentiscono e contraddicono tra loro. Quindi, anche nella remota ipotesi di capire cosa dice la legge ed avere un quadro chiaro del contesto, si resta in balia delle interpretazioni del giudice di turno (che è un soggetto sovente incompetente nella materia su cui è chiamato ad esprimersi ed affetto da manie di protagonismo).
Edoardo :
Ily, ci sono anche i capannoni in c.a. antichi, non snobbarli. In bocca al lupo!
d.n.a. :
Probabilmente ci manca anche una base di diritto spicciolo, perchè le leggi, a volte, anche se mal scritte, lette da un avvocato o comunque uno che di diritto ne capisce sono un po' più chiare, a volte al contrario, proprio son scritte male.
arch_mb :
d.n.a., ti assicuro di no. Ti consiglio la lettura della legge sul procedimento amministrativo, la mitica 241/1990: è un documento snello e chiaro. Le novelle recenti alla stessa legge, invece, le individui subito: articolato di una pagina, contorto, con mille rimandi. E lì ti appare chiara la differenza tra quello che era, quello che è e quale sia il motivo per cui non si PUO' più capire una fava. In un certo senso, è quello che diceva Ily con lo scritto medievale.
Lia :
Ily: l'accademia della Crusca insieme al CNR ed alla associazione AQuAA - Associazione per la qualità degli atti amministrativi - sta conducendo da tempo la battaglia per l'adozione di un "linguaggio semplice" e pe r l'unificazione dell'impostazione formale degli atti, ma posso dirti che tale volonta dipende spesso dal funzionario reggente ed i relativi dipendenti e collaboratori, perchè è troppo più semplice andare a prendere un modello precompilato e cambiarne solo le parti che interessano, lasciando orpelli e ghirigogoli di parole che nascondono il contenuto. Ho partecipato a dei loro seminari fondamentalmente per riuscira a capire come leggere le leggi (io vado sempre ai "considerato): mi hanno detto che ragiono da avvocato.....
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