simpho : [post n° 441156]

comprovate esigenze lavorative...

Buongiorno a tutti, mi trovo in difficoltà per una consulenza che mi hanno richiesto, non ho lettere di incarico perché lo spostamento TRA REGIONI è dovuto a primo sopralluogo ancora da svolgersi, vorrei muovermi il 7 gennaio. Chiedo a chi ci è passato se le forze dell'ordine al controllo dell'autocertificazione si sono accontentati dell'indirizzo del sopralluogo oppure in assenza di documentazione a corredo hanno erogato multe. Qualcuno ha avuto multe non riuscendo a portare incarichi firmati o documenti di cantiere? Può essere sufficiente il nominativo/numero del cliente che confermi l'appuntamento del sopralluogo?
Chi posso sentire? Il comando dei vigili della città di destinazione? Grazie per ogni vostra testimonianza
DmDesign :
Buongiorno, mi muovo anche io spesso per lavoro tra regioni.. è da Roma vado a brescia. Fatti mandare dal cliente una richiesta di sopralluogo indicando il tipo di incarico da eseguire ( sopralluogo tal dei tali) , scrivila tu magari, e falla firmare dal potenziale committente, e se necessario specifica che tale impegno non implica pagamento .. se questi sono i vostri accordi, E tutti gli estremi identificativi che puoi scrivere e che possano essere utili a non venirti contestato lo spostamento. Ovviamente nomina anche la normativa covid in caso di sicurezza nei luoghi di lavoro. In tale maniera anche in caso di zona rossa non “dovresti” avere problemi in caso di controlli a posteriori. Il 7 comunque dovrebbe essere zona gialla
ponteggiroma :
scusate, ma quindi l'autocertificazione non vale più?
ArchiFish :
A mio avviso si sta passando il segno. Tanto da parte di chi legifera, quanto da parte di chi vorrebbe o dovrebbe rispettare provvedimenti talvolta demenziali. A tutto c'è un limite e non credo nemmeno che chi controlla abbia poi così tanta voglia di procedere ad ulteriori verifiche in tempi successivi.
Correggetemi se sbaglio, ma si deve dichiarare la ragione dello spostamento su un documento che, in quanto autocertificazione, non presuppone l'onere della prova, ma semplicemente un'assunzione di responsabilità su quanto dichiarato.
L'autocertificazione vale eccome e nessuno può obbligare a dichiarare i dati "sensibili" del cliente. Diversamente dovremmo provvedere a farci rilasciare liberatorie in tema di privacy e trattamento dati prima di partire, ma se non partiamo, i clienti, come cavolo la firmano la liberatoria? Via PEC, con firma elettronica? Anche la sciura Maria che vuole una consulenza sul superbonus?
Torniamo coi piedi per terra, non siamo criminali che devono procurarsi un alibi, siamo lavoratori che cercano di portare a casa la pagnotta, come le forze dell'ordine, del resto. Tuttalpiù sarà in fase di successive verifiche che si potrà provare a fornire spiegazioni più dettagliate, se lecite e dovute (ma ad oggi non credo di aver mai sentito di verifiche successive).
Si parla di "comprovate" esigenze lavorative. Se la lingua italiana non è un'opinione, devono essere comprovate (dimostrate) le esigenze, non l'incarico nello specifico. Dovrebbe bastare dimostrare che si è liberi professionisti e quindi si è "costretti" a muoversi per campare. Verifichino la mia iscrizione all'ordine, se non ci credono. Di certo non sto ad impazzire prima che possa succedermi d'esser controllato, per presa posizione e per logica.
Fermo restando che potrei pure spostarmi per lavoro senza avere una committenza reale. Potrei dover andare a fare un sopralluogo per un concorso a cui ancora devo decidere se partecipare o a scattare foto per un progetto di qualsivoglia genere da inserire sul mio sito internet a titolo dimostrativo/pubblicitario o per un blog di architettura che ancora devo aprire.
Del resto, se si va a casa di amici o parenti, in caso di controllo, dovrebbe bastare, sempre per questioni di privacy, dichiarare che si va da amici o parenti, non certo da chi si va. Per lo meno così hanno in più sedi spiegato.
ponteggiroma :
appunto... già sto lavoro sta diventando un casino!
Ci mancano giusto le pippe mentali sugli spostamenti ora
fulser :
fermo restando che ArchiFish e ponteggi hanno pienamente ragione, noi per evitare problemi ci stampiamo le mail intercorse (tipo il cliente o chi per lui che ci chiede il sopralluogo, un po' come DmDesign).
Resta il fatto che, come tutte le cose da noi, siccome ci sono i furbi (a cui va sempre bene a prescindere), gli altri "normali" cittadini devono dimostrare di essere in buona fede anche quando non dovrebbero.
desnip :
"dichiarare che si va da amici o parenti, non certo da chi si va": ma veramente bisogna dichiarare l'indirizzo di partenza e quello di destinazione quindi, di fatto, si indica da chi si va.
Cmq non so voi ma io, in questo secondo lockdown, diciamo così, non ho mai visto l'ombra di un controllo.
ArchiFra :
archifish ha ragione, siamo al delirio, ma purtroppo ad esempio per raggiungere la seconda casa di famiglia io ho dovuto (interpellata la prefettura) farmi fare dai miei genitori una scrittura privata di comodato gratuito a mio favore con allegata una prova che attestasse che loro erano proprietari della casa, questo perchè in sede di controllo io dovevo dimostrare di possedere i requisiti di legge!! follia, alla faccia dell'autocertificazione che sostituisce i documenti.
desnip, dichiarando solo l'indirizzo è difficile dimostrare che stai andando da amici o parenti o dall'amante... è una pagliacciata, perchè chi vuole violare viola, e chi vuole rispettare lo fa a prescindere
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