archspf : [post n° 441238]

Riflessione su Interventi accessori e concetto di parti comuni nel superbonus110

Gent.mi in merito al concetto civilistico di "parti comuni" (art. 1117 C.C.) e dunque della corretta applicazione dei massimali di spesa previsti dal superbonus, sono a domandare un vostro parere riguardo al fatto che, alcune tipologie di opere, risultando in ogni caso "accessorie" all'esecuzione del cappotto come intervento trainante (o collateralmente necessarie al raggiungimento di specifici requisiti di legge), siano inquadrabili sempre e comunque nelle "parti private" (e quindi riferite ad interventi trainati soggette però ai requisiti soggettivi), oppure se concorrano alla (sola) formazione dei tetti di spesa/interventi agevolabili sulle parti comuni (pur sapendo che non rientrano in tale definizione):
- elementi di facciata quali ad esempio persiane, schermature, inferriate ecc.
- risoluzione dei ponti termici del nodo balcone(aggettante)-parete

Questo perché, ad esempio, è del tutto evidente che nel caso della coibentazione delle superfici verticali, quando le facciate dell'edificio siano dotate di persiane/grate, queste ultime debbano essere quantomeno rimosse per essere ricollocate a cappotto eseguito. Allo stesso modo per risolvere il ponte termico del balcone, (tra le varie possibilità) si potrebbe intervenire mediante rimozione (anche parziale) delle stratigrafie, inserimento coibentazione e ripristino delle suddette. In entrambi i casi si dovrebbe pertanto intervenire sull'elemento privato.

In caso la risposta fosse allineata al concetto civilistico si creerebbe il paradosso di non poter intervenire in alcune circostanze.
Cosa ne pensate?
Ringrazio tutti coloro che vorranno dare il proprio punto di vista o fornire elementi oggettivi di interpretazione.
ArchiFish :
Purtroppo non riesco ad essere d'aiuto. C'è poco da aggiungere ai tuoi dubbi e tali restano salvo chiarimenti di "valore legale" da parte degli psicopatici che gestiscono il baraccone superbonus. Chiarimenti che potrebbero non piacere, vista l'arbitrarietà con cui partoriscono interpretazioni.
Ogni volta che emergono dubbi di ordine pratico generati dalla vastità tecnica della tematica e dalle mille pieghe di un provvedimento mastodonticamente assurdo, la mia mente perde certezze e genera nuove inesplorate bestemmie.
Credo che se mai dovesse partire uno dei tanti interventi che mi si prospettano, smusserò i dubbi a colpi d'accetta e per tutto ciò che non è una palese falsità, correrò il rischio. Dopotutto si deve pur lavorare.
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