Gianni1964 : [post n° 469124]

Unione di fatto ai fini fiscali & stato di famiglia

Egr. Architetto,
vorrei esporLe un quesito: nel 2017, quella che sarebbe poi diventata mia moglie, acquista un immobile come 1° casa (appartamento "A") in un condominio e vi sposta la residenza nel 2018. Il sottoscritto, a metà 2021, acquista nel medesimo condominio un appartamento (appartamento "B") come 1° casa e vi sposta qui la residenza: gli appartamenti "A" e "B" risultano adiacenti l'uno all'altro. Dopo qualche lavoro di ristrutturazione, decidiamo di procedere con l'unione fisica dei due appartamenti, abbattendo una delle pareti che li divideva. Una volta completati i lavori, facciamo comunicazione al Catasto del nostro capoluogo di provincia per procedere con quella che viene definita "unione di fatto ai fini fiscali": attraverso tale pratica, è venuta meno l'autonomia funzionale e reddituale dei singoli appartamenti. Qualche mese fa ci sposiamo.
Dopo qualche tempo, con mia sorpresa scopro che, nonostante il matrimonio e l'unione di fatto dei due immobili, risulto essere l'unico componente del mio nucleo familiare; allo stesso modo, mia moglie costituisce un nucleo familiare a sé. Volendo "ora" regolarizzare me e mia foglie al di sotto del medesimo nucleo familiare, il mio comune di residenza mi contesta il fatto che a loro risulta che io e mia moglie abbiamo diversa residenza.
Come possiamo fare per uscire da questa situazione di impasse?
RingraziandoLa anticipatamente, porgo cordiali saluti.

Gianni
ArchiFra :
Posto che i quesiti sullo stato di famiglia non riguardano la professione di architetto, a quanto leggo avete fatto un abuso bello e buono perché non avete fatto la pratica edilizia. Mica basta buttare giù i muri e aggiornare il catasto, quella è l'ultima cosa da fare: è obbligatorio fare una pratica edilizia in comune di fusione.
Si rivolga a un tecnico che, previo affidamento di incarico, le sani il sanabile dal punto di vista edilizio.
Gianni1964 :
Grazie della risposta Egregio Architetto. Le chiedo scusa, ma non ho voluto, quando Le ho scritto, dilungare la già abbastanza prolissa mia esposizione: Le confermo che a suo tempo è stato fatto tutto a regola d'arte, compresa la pratica edilizia.
unfor :
Sicuro che non si tratti solamente di un problema di anagrafe?
ArchiFra :
Se è stato presentato un titolo edilizio, allora come dice il collega può essere un problema di anagrafe.
Si rivolga all'ufficio che ha mosso la contestazione
Gianni1964 :
Confermo ad entrambi che si tratta di una questione che sto discutendo con l'anagrafe del mio Comune di residenza. Fondamentalmente io e mia moglie ci ritroviamo uno proprietario & residente dell'immobile 1°casa A, l'altro proprietario & residente dell'immobile 1°casa B, con A e B uniti prima fisicamente tramite opportuna pratica edilizia & poi "ai fini fiscali" tramite opportuna comunicazione in catasto. Credo che l'anagrafe del mio comune sia fermo alla non concessione dell'unico stato di famiglia perché "vede nel suo archivio" due diverse residenze (subalterni) per me e mia moglie nonostante queste siano regolarmente unite fisicamente & di fatto.

Ringrazio nuovamente entrambi per la disponibilità.
arch_mb :
Credo che l'ufficio anagrafe dovrebbe parlare con l'ufficio edilizia... Purtroppo è un problema diffuso (la mancanza di dialogo)
desnip :
A proposito dell'ultima cosa scritta da arch_mb e del fatto che gli uffici dovrebbero "parlarsi"... ricordo un episodio kafkiano che forse ho già raccontato.
Una volta l'ufficio anagrafe del mio paese mi ha "accusato" di non avergli comunicato il cambio di n. civico. alle mie rimostranze sul fatto che il cambio l'avessero fatto loro, come comune, hanno obiettato che il cambio numero lo fa l'ufficio toponomastica, non l'ufficio anagrafe...
Ergo, non è che loro si possono scambiare un attimo l'informazione, no. Deve essere il cittadino ad andare all'anagrafe a dire cosa ha fatto la toponomastica...
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