in copertina: "Riccardo Dalisi. Radicalmente", allestimento | foto: © Musacchio Pasqualini - MUSA

Sarebbe forse più facile dire cosa Riccardo Dalisi non sia stato: sicuramente non conforme a schemi imposti o precostituiti. Poliedrico architetto, ma anche designer e artista, premiato due volte con il Compasso d'Oro, è una figura difficilmente catalogabile per il suo essere stato anticonvenzionale e rivoluzionario, sia dal punto di vista politico che sotto l'aspetto sociale.

Nato a Potenza, trovò la sua dimensione nella città di Napoli, dove dapprima si formò professionalmente, per lavorare, poi, sia a progetti architettonici - come la Borsa Merci di Napoli, realizzata con Michele Capobianco e Massimo Pica Ciamarra nel 1964 - che a progetti visionari e irrealizzabili dal forte senso critico. Non da meno le azioni radicate nel territorio, indagando nel modo più puro e dirompente l'aspetto sociale dell'architettura, a cui continuò a dedicarsi per tutta la vita.

Complici gli incontri con i massimi esponenti dell'architettura radicale e con il gruppo della Global Tools (con anche Ettore Sottsass e Superstudio in prima linea) Dalisi seppe declinare a suo modo alcune delle teorie del design: portò i concetti chiave al massimo dell'espressione, ma rifuggì da materiali pregiati a favore di quelli più poveri che, con la forza dell'ingegno, riuscirono a far prendere forma a oggetti ricchi di potenza espressiva, colore e fantasia.

Quel puntatore geografico, che lo distanziava così tanto dai suoi colleghi milanesi, dove tutto era più semplice dal punto di vista della produzione, fu probabilmente la vera chiave del suo successo, una dimensione più affine alla sua personalità, come quando, nei primi anni '70, riuscì ad incuriosire i ragazzi di strada del Rione Traiano incoraggiandoli a progettare - senza effetti inibitori del sistema formativo - piccoli arredi ed elementi architettonici con il solo utilizzo di materiali semplici come legno, spago e fili di metallo.

Riccardo Dalisi, Laboratori a Napoli / workshops in Naples, anni Settanta / 1970s - Courtesy Archivio Riccardo Dalisi, MiC - Direzione Generale Archivi - Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania

La grande eredità culturale, fatta di creazioni iconiche e artistiche, è racchiusa nell'esposizione monografica Riccardo Dalisi. Radicalmente, in corso al Museo MAXXI di Roma con la curatela di Gabriele Neri.

Il progetto allestitivo, affidato a Fabio Novembre Studio, espone tutte le fasi creative dell'architetto-designer: tra disegni, schizzi, arredi, ricami, oggetti, libri, sculture, dipinti, fotografie, documenti e filmati e altri materiali, l'occhio del visitatore si perde e poi mette a fuoco, scoprendo, passo dopo passo, il carattere radicale e rivoluzionario del "metodo Dalisi".

Uno scenario ben diverso dalla dimensione del suo studio, dove ogni cosa rimaneva ben in vista, magari sovrapposta ad altre dieci, ma pronta per essere ritoccata se oggetto di un'illuminazione estemporanea. Qui tutto - Radicalmente - trova un posto e una logica precisa.

Riccardo Dalisi nel suo studio/ Riccardo Dalisi in his office, Napoli/Naples, foto di Fulvio Cutolo Courtesy Archivio Riccardo Dalisi

E il titolo della mostra riporta anche a uno dei suoi libri più recenti "Radicalmente. Tornare ai fulcri generativi dell'architettura", un'analisi della sua carriera che appare come un bignami della sperimentazione: "Architettura e partecipazione", "Progettare senza pensare", "Coltivare le fonti della creatività" sono alcuni dei paragrafi, uniti dall'idea della «tollerante forza del senso comunitario, per il quale tutti, anche il meno efficiente e disadattato, è utile e necessario».

Si avvicinò, infatti, al mondo del design quando capì che un oggetto, rispetto a un edificio, poteva essere realizzato anche da un bambino. E proprio grazie a questa illuminazione nacquero le sperimentazioni sul campo che lo portarono, tra il 1979 e il 1987, a sviluppare una ricerca sulla tradizionale caffettiera napoletana per la nota azienda Alessi. Mischiando aspetti funzionali e antropologici realizzò decine di prototipi e un esercito di caffettiere animate - anch'esse in mostra - tra guerrieri, cavalieri, santi, robot, Pulcinella e Totocchio, un mix tra Totò e Pinocchio che di Dalisi divenne il simbolo.

Riccardo Dalisi durante i lavori di allestimento delle mostre del primo ciclo della XVI Triennale di Milano , 1979/1982 - Città, architettura, design, moda, audiovisivi foto di Zonta Fabio, CourtesyTriennale Milano - Archivi

foto: © Musacchio Pasqualini - MUSA

Esposta per la prima volta anche la Sedia del cece, una serie di disegni che Dalisi chiese a Andy Warhol • Joseph Beuys • Ettore Sottsass • Enzo Mari • Bruno Munari • Paolo Portoghesi • Superstudio • Archizoom • Zziggurat • 9999 • Aldo Rossi • Franco Purini • Franco Raggi • Ugo La Pietra • Gae Aulenti • Hans Hollein e molti altri, a partire dalla suggestione di una piccola sedia realizzata da una bambina napoletana con legno di scarto e una molletta per i panni, con adagiato un cece.

L'esposizione racconta infine fiabe, racconti popolari e miti moderni reinterpretati dal maestro, tradotti in pitture e sculture di grande formato che raffigurano Polifemo, Vulcano, Madonne, angeli e suonatori, un universo che, nonostante le mille contaminazioni, riesce sempre a far emergere i tratti peculiari della sua grande personalità.

Parallelamente, il Centro Archivi del Museo MAXXI ospita la mostra MIMMO JODICE. Mediterraneo - a cura di Simona Antonacci - frutto della ricerca fotografica dell'autore partenopeo, espressione delle proprie visioni e allo stesso tempo un percorso attraverso un immaginario simbolico.

Ad accomunarlo a Riccardo Dalisi, lo sguardo rivolto a sud, verso il Mediterraneo e, nel caso di Jodice, con l'obiettivo puntato sulla dimensione archeologica. I volti e i corpi delle statue, così come le architetture, i paesaggi, le antiche rovine, i miti, sono trasfigurati attraverso profonde ombre, superfici mosse, improvvisi bagliori, assottigliamenti e dilatazioni dei contorni realizzati attraverso sapienti movimenti in camera oscura, che restituiscono la dimensione espressiva del suo linguaggio. 


Mimmo Jodice, Peristilio romano, Bulla Regia, Tunisia, 1993-94 | © Mimmo Jodice

→ RICCARDO DALISI. RADICALMENTE
10 novembre 2023 - 3 marzo 2024

MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo,
via Guido Reni 4/A, Roma

ORARI
martedì - domenica
ore 11.00 - 19.00
(ultimo ingresso alle 18.00)
chiuso il lunedì

IL MAXXI A NATALE 
orari e aperture straordinarie

domenica 24 e 31 dicembre  | ore 11.00 - 16.00
lunedì 1 gennaio | ore 11.00 - 20.00
sabato 6 gennaio | ore 11.00 - 19.00

BIGLIETTI
intero: 12 euro | ridotto: 9 euro

+info: Riccardo Dalisi. Radicalmente

foto: © Elisa Scapicchio

Studio Dalisi, calata San Francesco, Napoli Foto di Fulvio Cutolo, 2004, Courtesy Archivio Riccardo Dalisi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il:

nov 10
mar 03

Riccardo Dalisi. Radicalmente Al MAXXI la mostra con il progetto allestitivo di Fabio Novembre Studio
MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo, via Guido Reni 4/A, Roma

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