Expo Shanghai 2010 - ex padiglioni UBPA

Urban Best Practice Area

I cantieri per la grande Expo di Shaghai 2010 sono aperti e con loro sono iniziati anche i lavori per il recupero ambientale e funzionale degli ex padiglioni industriali all'interno della URBAN BEST PRACTICES AREA (UBPA), progetto vinto da Mario Occhiuto nel gennaio del 2008 in un concorso internazionale di idee.

Prima esposizione universale incentrata sul tema della città, Shanghai 2010 metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, nuovi approcci all'habitat umano al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità. E' il tema stesso  dell'Esposizione Universale, "Better City, Better Life", a esprimere l'interesse della comunità internazionale per le strategie di urbanizzazione e di sviluppo sostenibili. 

 

Mario Occhiuto, che da anni si occupa di sostenibilità architettonica ed è già presente in Cina con importanti progetti, ha elaborato, per il concorso, un intervento di recupero e riqualificazione degli ex fabbricati industriali all'interno della UBPA in chiave tecnologica ed eco-compatibile, contribuendo ad esportare un know-how italiano in un paese che finora poco si è preoccupato del tema del recupero.

I fabbricati esistenti, conservati nella loro struttura e forma, saranno trattati con un involucro di grandi lastre di cotto ricomposto, di 120cm X 120cm, che li rivestirà e che si trasformerà, secondo le esigenze, in corpo illuminante o schermante; questa seconda pelle in cotto traforato servirà inoltre per migliorare le prestazioni termiche dell'involucro.

L'edificio annesso, invece,  è progettato ex-novo e fornirà i servizi di accoglienza per tutta l'aerea della UBPA, estesa su 15,12 ettari.  Proponendosi come una prosecuzione della piazza antistante, permetterà, attraverso vari percorsi interni e grandi scalinate esterne che salgono in copertura, di accedere ai padiglioni espositivi tramite una passerella sospesa. Quest'ultima, inserendosi tra la copertura in cotto e le pareti originali, creerà un percorso a clima mitigato fruibile in ogni stagione.

Non meno importanti le soluzioni di risparmio energetico e l'utilizzo di materiali riciclabili e riciclati, come ad esempio l'allumino che rivestirà le falde di copertura dei padiglioni.

Senza dubbio la novità più importante è rappresentata dall'involucro esterno, realizzato grazie alle capacità tecniche dei Sannini, per il quale verrà utilizzato un materiale che costituisce una novità italiana assoluta: il "cottostone",  ovvero il cotto-ricomposto. Questo materiale recupera la tradizione antichissima del coccio pesto che si ritrova nelle case di Pompei così come in molte basiliche paleocristiane. 

E' eco compatibile in quanto composto in alta percentuale da materiali di riciclo e prodotto da uno speciale impasto di cotto, frantumato e legato con resine e quarzi naturali.  Il disegno del decoro delle singole lastre è stato studiato appositamente dallo studio mOa ispirandosi alle ceramiche di Vietri e, in una equilibrata alternanza di pieni e di vuoti, esso conserva il gusto tipico delle popolazioni del Mediterraneo. L'alternaza di lastre piene e forate, oltre ad accentuare il gioco decorativo, coadiuva la funzione di illuminazione interna diurna e il sistema termico dell'intera struttura.

Il progetto di illuminotecnica vede alleati il gusto e la qualità italiane,  grazie al disegno di Francesca Storaro e alle competenze de iGuzzini. L'idea, interamente improntata al risparmio energetico, associa le tecnologie di illuminazione a led ad alto rendimento prodotte da  una ditta di fama mondiale come iGuzzini,  con il talento e la creatività di una giovane designer come la Storaro.

Il progetto fa parte del Programma di Collaborazione Sino-Italiano per la Protezione Ambientale, attivato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela  del Territorio e del Mare italiano e il suo omologo cinese.

Per informazioni: www.occhiuto.it

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