Vademecum per l'insegnamento: il TFA e le opportunità dopo l'abolizione delle SISS

Anni di vuoto e silenzio intorno alla formazione iniziale degli insegnanti dopo l'abolizione - nel 2008 - delle Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento. Si spera che adesso finalmente questa opportunità venga restituita ai laureati: tre e più anni di continui e gravi rimandi, e le modalità di abilitazione cambiano nome e acronimo: abolite le SISS (Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario) giungono i TFA (Tirocini Formativi Attivi) e in programma nuove lauree create ad hoc per aspiranti prof.

I nuovi percorsi abilitanti dovevano partire per l'anno accademico 2011-2012, questo diceva l'ultimo decreto (DM 139/2011). Il timore diffuso è che i ritardi accumulati non permettano l'organizzazione delle prove e della logistica che ruota attorno ai TFA e ai nuovi corsi in tempi così brevi da poter prevedere una loro attivazione a breve, con il rischio quindi di un ennesimo slittamento.

Il 7 ottobre le Università hanno infatti concluso la fase di trasmissione al MIUR delle proposte di istituzione dei corsi e dei TFA. A questa fase doveva seguire l'emanazione di decreti ministeriali relativi alla programmazione degli ingressi e allo svolgimento del test preliminare per l'accesso, decreti che hanno tardato ancora ad arrivare e poi è sopraggiunta la crisi ed il cambio di Governo, le cui intenzioni sembrerebbero voler continuare l'iter dei decreti attuativi della Riforma Gelmini.

Se il discorso di Monti al Senato ha fatto intravedere una volontà di mantenere una linea di continuità con la legge di riforma già approvata, almeno per il settore Università; il neo Ministro Profumo, si è dichiarato aperto al dialogo "con tutte le voci del mondo della scuola e dell'università che vogliano essere propositive", marcando così una linea d'azione non di rottura ma nemmeno di accettazione di tutto il lavoro avviato dalla Ministra.

Naturalmente solo i prossimi sviluppi potranno chiarire la questione, con un'unica certezza:  i continui ritardi e le attese danneggiano e tradiscono chi da anni vede nella formazione iniziale per l'insegnamento un'opportunità o il giusto sbocco per il proprio futuro. Al di là dei tempi, su cui è molto difficile fare per ora previsioni, vediamo quali sono le future opportunità e quelle mantenute in vita per chi vuole insegnare.

Aggiornamenti maggio 2012
TFA, partono le iscrizioni ai test per i corsi di abilitazione all'insegnamento. Dopo anni di attesa saranno attivati i Tirocini Formativi Attivi: i corsi per l'abilitazione all'insegnamento nella scuola pubblica. Aperte le iscrizioni online ai test preliminari ed è già disponibile il calendario delle prove.

TFA, le prime proteste contro i costi smisurati chiesti dalle Università. Costi esorbitanti per accedere ai TFA, che raggiungono i 3000 euro. Le prime proteste si fanno sentire e viene aperta una petizione online. Anche la politica dice la sua richiedendo un'interrogazione parlamentare. Intanto chi è precario, tale rimarrà almeno fino al 2016.

La nuova opportunità si chiama TFA

Le possibilità per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado (scuole medie e superiori) sono due: una riservata a chi non è laureato e una creata per i laureati  ai quali in questi anni è stata negata la possibilità di abilitazione, e quindi di accesso ad una scuola di formazione per l'insegnamento, in quanto abolite. Per i primi vi saranno Lauree magistrali biennali - create per l'abilitazione a specifici insegnamenti - alle quali si aggiungerà 1 anno di tirocinio; per i secondi basterà il solo tirocinio:il TFA. In entrambi i casi l'accesso è tramite concorso.

Laurea magitrale + TFA

Per insegnare bisognerà conseguire una laurea magistrale biennale alla quale si aggiungerà un anno di Tirocinio Formativo Attivo, che include un periodo di pratica presso un istituto scolastico. I corsi di laurea biennali sono istituiti dalle Università e ogni specifico corso è organizzato per dare accesso a determinati insegnamenti.

Ad esempio l'Università degli Studi di Verona ha sottoposto al MIUR la proposta di attivazione di alcune lauree abilitanti, tra queste il corso in "Tecnologia per l'insegnamento nella scuola secondaria di primo grado"; posti a disposizione previsti: 20. Il corso dà la possibilità alle 20 persone che vi accederanno tramite concorso, di poter conseguire - dopo aver terminato il percorso di studi insieme al TFA con superamento del relativo esame finale - l'abilitazione per l'insegnamento di Educazione tecnica nelle scuole medie. Il ché significa entrare in graduatoria per quell'insegnamento (identificato con il codice A033). Naturalmente per varie Università e per le diverse classi di insegnamento il discorso non cambia.

Quanto ai Tirocini, essi hanno durata di un anno e sono posti al termine della laurea magistrale biennale per l'acquisizione di competenze specifiche attraverso una fase didattica e laboratori ma soprattutto mediante un'esperienza di tipo pratico: un tirocinio di 475 ore svolto in una scuola, sotto la guida di un insegnante tutor.

I TFA transitori

Sono riservati ai laureati che in questi anni di vuoto normativo non hanno potuto accedere alla abilitazione e ai quali basterà il superamento del solo TFA, per entrare nelle graduatorie. Dovrebbero essere attivati in contemporanea ai nuovi corsi magistrali.

Il TFA transitorio ha uguali caratteristiche rispetto ai TFA previsti al termine delle lauree magistrali biennali, con l'unica differenza che potranno accedervi esclusivamente i laureati in possesso dei requisiti per l'ingresso alle vecchie SISS (DM 22/2005) e coloro che al 15 febbraio 2011, e cioè all'entrata in vigore del Decreto, erano già iscritti ad uno dei corsi di laurea che aprivano all'accesso alle Scuole di Specializzazione, così come previsto dallo stesso decreto (DM 22/2005).

Il TFA transitorio ha quindi durata di 1 anno, prevede: il tirocinio di 475 ore presso una scuola; laboratori pedagogico - didattici e insegnamenti ad hoc, volti anche all'acquisizione di competenze relative all'integrazione di alunni con disabilità.

Il TFA attribuisce, tramite un esame finale, il titolo di abilitazione all'insegnamento in una delle classi di concorso previste dal Ministero dell'Istruzione (DM 39/1998 e DM 22/2005), sino a quando tali decreti non saranno sostituiti. Quindi ci saranno TFA specifici per classi di abilitazione: se ad esempio voglio  insegnare educazione tecnica nelle scuole medie frequenterò un TFA che mi abiliti per quella materia, o meglio per la classe "A033".

I posti per il TFA sono limitati e stabiliti di anno in anno a seconda del fabbisogno reale di insegnanti, dunque programmati dal MIUR. Secondo i dati pubblicati dal Ministero il 10 settembre - e dunque prima che le Università facessero arrivare le proprie proposte - i posti riservati ai TFA transitori, per l'a.a. 2011/12, dovevano o dovranno essere 13.285.

Il numero chiuso significa anche obbligo di sostenere un esame per l'accesso. Lo svolgimento delle prove è curato dalle Università che istituiscono i corsi, esse si articolano in un test preliminare (predisposto dal MIUR e di contenuto identico per tutto il territorio nazionale per ciascuna tipologia di percorso), più una prova scritta ed una orale.

Restano le graduatorie di III fascia e le scuole private

Per chi non è abilitato all'insegnamento esistono delle graduatorie specifiche, dette di III fascia, il cui ingresso dovrebbe dare l'opportunità di effettuare supplenze nella scuola pubblica e/o paritaria. L'ultima domanda di inclusione si è chiusa lo scorso agosto e vale per i prossimi tre anni e quindi fino all'anno scolastico 2013-2014. Si esclude, quindi, che prima del 2014 possano aprirsi nuovamente tali graduatorie, che comunque costituiscono una speranza per molti vana, giacché le scuole devono dare priorità alla già folta schiera di abilitati, inseriti in altra graduatoria.

In attesa dei concorsi e dell'apertura delle prossime graduatorie di III fascia (sempre che le modalità di reclutamento non varino) resta la possibilità di fare domanda nelle scuole private. A queste si accede tramite "messa a disposizione" indirizzata al Dirigente scolastico. Ci si reca alla scuola o si fa pervenire ad essa una domanda in cui si offre la propria disponibilità ad insegnare alcune materie. Naturalmente bisognerà candidarsi per quegli insegnamenti  a cui il proprio titolo di studio dà accesso. Il controllo si effettua sul sito del MIUR.

È sempre bene unire alla "messa a disposizione" un CV e una lettera di presentazione. A volte capita di essere chiamati anche per esami o per i corsi di recupero.

di Mariagrazia Barletta, architetto

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