Heneghan Peng in Palestina

Un complesso di circa 7.500 metri quadrati, "nel quale molti aspetti della storia e della cultura Palestinese verranno esplorati in modo innovativo e rivelatore..." (archiseek.com): dopo dieci anni di dibattito (architectsjournal.co.uk), acquista consistenza l'idea di uno spazio che, attraverso allestimenti tematici, fornisca nuovi spunti di riflessione su passato e presente di un intero popolo.

La costruzione del Palestinian Museum si baserà sullo schema proposto da Heneghan Peng nell'ambito del concorso a inviti  patrocinato da Welfare Association, organizzazione non governativa impegnata in iniziative per il "progresso dei Palestinesi" e la tutela "della loro tradizione e identità"  (welfare-association.org).

La scelta della soluzione elaborata dallo studio di Dublino è stata comunicata ufficialmente lo scorso 22 dicembre, una settimana dopo la diffusione (architectsjournal.co.uk) dell'elenco dei finalisti, ricavato da più di quaranta partecipanti iniziali.

La lista ristretta internazionale, oltre al gruppo di Shih-Fu Peng e Roisín Heneghan, comprendeva (archiseek.com) Consolidated Consultants (Amman), Edward Cullinan Architects (Londra), Henning Larsen (Copenhagen), Moriyama & Teshima (Toronto).

Il "museo di Palestina",  previsto all'interno del campus dell'Università di Birzeit  "nei Territori Palestinesi Occupati" (welfare-association.org), verrà realizzato in due momenti, a partire da una prima fase di lavori, che richiederà l'investimento di circa 8 milioni di dollari in due anni (architectsjournal.co.uk).

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