MCA Architects e ARCò: architettura di pace nella Striscia di Gaza

Nella Striscia di Gaza, ad Um Al Nasser: un'area particolarmente coinvolta nelle fasi recenti del conflitto è stato presentato ufficialmente un centro per l'infanzia coprogettato dal gruppo ARCò - Architettura e Cooperazione e dallo studio MCA Mario Cucinella Architects. Un'architettura bioclimatica e di pace, che ha risposto ad una richiesta di aiuto della comunità beduina accolta dall'ONG italiana Vento di Terra. Obiettivo, garantire l'accesso a servizi educativi e sanitari di qualità ai bambini beduini in età prescolare e alle donne beduine del villaggio.

Terra dei bambini. © Vento di Terra - archivio ARCò

"La Terra dei bambini" è il nome del complesso. Sorge in un contesto caratterizzato dalla mancanza di pianificazione urbanistica e da una conseguente edificazione selvaggia ma segue i criteri della architettura bioclimatica, dettati dalla necessità di utilizzare risorse locali, facilmente reperibili e a costi accessibili.

Il Centro è dotato di sei aule destinate a ospitare circa 125 alunni, di 5 spazi dedicati a specifiche attività didattiche. è un edificio ad un piano, parzialmente interrato, per una superficie totale di 400 m2, dotato di 6 aule, libreria, direzione, aula docenti, area accoglienza, laboratorio attività psicomotorie, spazio polifunzionale, sportello famiglie, infermeria e servizi igienici.

Linguaggio e tipologia: la tenda beduina

Il progetto punta alla valorizzazione dell'identità locale reinterpretando il modello della tenda beduina: una struttura temporanea caratterizzata da elementi di sostegno verticale che sorreggono un telo decorato, solitamente in lana di pecora. La sua struttura è divisa al suo interno in due ambienti: uno pubblico dove avvengono le attività comuni e si ricevono gli ospiti e uno destinato alle attività private della famiglia.

 

Terra dei bambini. © Vento di Terra - archivio ARCò

La struttura reinterpreta questi caratteri tradizionali riproponendoli sotto forma di elementi architettonici contemporanei. La tenda viene sostituita da un'ampia copertura che, ripiegando su se stessa, richiama le diverse inclinazioni dei teli. Le linee orizzontali dei tipici tessuti beduini vengono riletti attraverso brise soleil in legno che permettono un controllo dell'irraggiamento solare.

La tecnica costruttiva e l'impatto ambientale

E' stato realizzato in pochissimo tempo impiegando la tecnica degli "earthbags", seguendo un modello di autocostruzione già sperimentato con successo con la comunità beduina Jahalin in Cisgiordania. L'asilo infatti "cresce dal deserto": le pareti isolanti che circondano le aule e il cortile centrale sono realizzate con sacchi riempiti di terra. I muri sono in grado di preservare la realtà gioco-educativa dell'asilo, costruendo una vera e propria oasi protetta dalle difficoltà esterne.

Dal punto di vista dell'eco-compatibilità dell'intervento, sono diversi gli accorgimenti che fanno di questo edificio un'architettura modello per il settore edile palestinese. Sono state privilegiate soluzioni low-tech e a basso costo, semplici da comunicare e implementare, atte ad essere replicate in altri contesti da parte della comunità locale.

Ai progettisti si sono affiancate figure specifiche che hanno curato gli aspetti strutturali, energetici e del recupero delle acque. L'uso della terra e del legno permette di ridurre al minimo l'utilizzo di materiali inquinanti e ad alto impatto ambientale.

Si tratta di un edificio ipogeo, ove gli ambienti sono parzialmente interrati. Tutte le aule godono dell'inerzia termica del terreno e dei muri, che garantisce temperature interne più basse in estate, e più miti in inverno. Un sistema di ventilazione naturale permette di godere di una temperatura percepita inferiore per un confort igro-termico ottimale.

Il sistema a doppia copertura garantisce l'attivazione di moti convettivi e il riciclo dell'aria calda con quella più fresca proveniente dal basso. Si è previsto un sistema di raccolta dell'acqua piovana che avviene attraverso l'ampia copertura e che viene stoccata in una vasca interrata. Dal punto di vista energetico, è stata prevista l'installazione di un impianto a pannelli fotovoltaici realizzato sfruttando le inclinazioni del tetto, così da garantire l'elettricità necessaria.

Dunque un progetto di qualità che nasce una ibridazione di soluzioni tecnologiche e tipologiche proprie di culture diverse e dalla comprensione profonda del luogo e della sua identità. Un'architettura che si serve di materiali semplici senza rinunciare all'applicazione dei principi più avanzati della bioclimatica e nemmeno alla modernità del linguaggio, sempre nel pieno rispetto delle esigenze e dell'identità locali.

Per approfondire: www.ventoditerra.org

  • ARCò - Architettura e Cooperazione: www.ar-co.org
  • MCA Mario Cucinella Architects: www.mcarchitects.it

Il progetto Architettura di pace per Gaza è stato reso possibile grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri , della CEI - Conferenza Episcopale Italiana, del Comune di Milano, L.U.S.H. Italia e della rete di sostenitori di Vento di Terra ONG.

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