Certificazione dei crediti verso la PA, sbloccati pagamenti per 30 miliardi

Il Governo ha annunciato l'arrivo dei decreti per la certificazione dei crediti vantati da imprese e professionisti nei confronti delle amministrazioni pubbliche, sia centrali che locali. Misure che mettono in campo 20-30 miliardi per sbloccare i pagamenti, con la possibilità di compensare i crediti con le somme iscritte a ruolo.

In arrivo dunque 4 decreti. A questi faranno seguito specifici accordi Abi-imprese, per la costituzione di un plafond dedicato allo smobilizzo dei crediti.

Due "decreti certificazione" per la attestazione dell'esigibilità di crediti scaduti, di cui uno - subito operativo - che riguarda le Amministrazioni centrali e l'altro per le Regioni, gli Enti locali ed il Servizio Sanitario nazionale, che dovrà attendere invece il parere della Conferenza Stato-Regioni. Un terzo decreto avrà ad oggetto le compensazioni dei crediti con le somme iscritte a ruolo e un ultimo che riguarda il Fondo Centrale di Garanzia. Tutto con le annunciate eccezioni: saranno infatti esclusi dalla compensazione i crediti verso Enti locali commissariati e Regioni sottoposte a piani di rientro (quasi tutte le Regioni del Centro-Sud).

Coloro che vantano crediti nei confronti della PA potranno fare richiesta di certificazione all'Ente debitore, che, fatte le dovute verifiche, se dovuto, riconoscerà il credito come esigibile. Ottenuta la certificazione il creditore potrà decidere le sue azioni. 

Tre le possibilità: compensare il credito nei confronti di Regioni ed Enti locali con debiti, che siano di tipo erariale, regionale, locale, assistenziale, previdenziale ed assicurativo. Debiti che siano iscritti a ruolo entro il 30 aprile 2012. Oppure ottenere un'anticipazione del credito dalla banca grazie al Fondo Centrale che garantirà anticipazioni fino al 70% delle somme «elevabile fino all'80% in caso di apporto di risorse da parte delle Regioni» e fino ad un importo massimo di 2,5 milioni di euro. O ancora sarà possibile fare una cessione del credito, pro soluto (garanzia della sola esistenza e validità del credito) o pro solvendo (con garanzia aggiuntiva della solvibilità del debitore), presso intermediari finanziari riconosciuti.

La certificazione dei crediti in edilizia

I decreti non sono operativi e non ci sono ancora i testi ufficiali a divulgarne i contenuti. Nonostante ciò arrivano le prime considerazioni dal mondo edile. La compensazione sembra essere poco efficace per le imprese di costruzioni. Relativamente ai pagamenti contributivi infatti si è sempre tenuti ad essere in regola con i relativi oneri e ad avere sempre aggiornato Il DURC. Quanto ai debiti, in generale, questi si scontrano con la partecipazione alle gare pubbliche: chi è inadempiente nei confronti del fisco, a meno che non si venga ammessi ad una rateizzazione, non può infatti parteciparvi.

Naturalmente il settore delle costruzioni ha un sua normativa specifica, alla quale i decreti devono far riferimento. E' questo uno dei punti sui cui infatti fa leva l'Ance che rimarca la presenza nella normativa sui lavori pubblici di misure che già prevedono la certificazione dei crediti delle imprese, tra l'altro in maniera «assimilabile a quella prevista dai decreti attuativi in oggetto»

«Per questo motivo» fanno sapere dall'Ance «nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'Accordo Abi-parti economiche, è stato assicurato, sia da parte del Vice Ministro dell'Economia Grilli che del Presidente dell'Abi Mussari, che nel più breve tempo possibile, e comunque prima dell'entrata in vigore dei decreti, sarà predisposto un addendum all'Accordo che prenderà in considerazione le specificità del settore delle costruzioni, in modo da evitare inutili aggravi burocratici e garantire il pieno godimento dei benefici dell'Accordo per le nostre imprese».

Le fasi di attuazione del programma per ridurre i tempi di pagamento

Secondo quanto annunciato dal governo siamo solo alla prima fase di un percorso che prevede ulteriori azioni, tra queste il recepimento della Direttiva europea "late payments". Un passo sicuramente di maggiore interesse, volto a ridurre e rendere certi i tempi di pagamento, intervenendo anche suille sanzioni a carico della pubblica amministrazione. Sanzioni che in Italia - rileva l'Ance - sono tra le meno severe d'Europa, 3-4 volte inferiori a quelle applicate dagli altri membri europei.

Sarebbe auspicabile anche una modifica del Patto di Stabilità Interno, in modo che gli enti locali possano avere maggiori risorse e dare spazio ad investimenti. Ma per ora nulla in programma.

di Mariagrazia Barletta architetto

Per approfondire:

pubblicato il: