Architetti: no all'ampliamento delle competenze dei geometri

Gli architetti dicono no all'ampliamento di competenze dei geometri, che lo scorso 26 settembre sono scesi in piazza, a Roma, per difendere le competenze professionali della categoria e chiedere lo sblocco del ddl della senatrice Simona Vicari (n.1865), fermo al Senato da aprile, il cui testo propone un rafforzamento del ruolo dei geometri e dei periti industriali.

«Ribadiamo il nostro parere assolutamente contrario al ddl 1865 attualmente in discussione al Senato che, senza fondamento alcuno, estende indebitamente le competenze progettuali dei geometri e dei periti, consentendo loro di occuparsi anche di progettazione architettonica» ha affermato Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC nel corso di una audizione dinanzi alla Commissione Lavori Pubblici del Senato.

«Nel momento in cui la crisi ci spinge ad essere ancora più competitivi in termini di qualità dei servizi offerti ai cittadini  favorendo, tra l'altro, la cooperazione tra i professionisti - ci sembra del tutto anacronistico proporre norme che, contro le indicazioni comunitarie, estendono le competenze di una categoria a danno di un'altra». Ha aggiunto Leopoldo Freyrie.

«Così come anacronistici e del tutto inutili - continua - si sono dimostrati tutti i tentativi di forzare la definizione di "modesta dimensione" di una costruzione: negli ultimi 50 anni tutto ciò ha prodotto, da un lato, un enorme spreco di giurisprudenza, dall'altro non pochi scempi edilizi».

«Le nuove competenze che si vorrebbero estendere a geometri e periti - sottolinea Freyrie - non hanno riscontro in alcun paese dell'Unione Europea, poiché gli interventi riguardanti l'architettura e il paesaggio - e le direttive comunitarie su questo aspetto sono chiarissime - devono essere realizzati da professionisti che abbiano svolto idonei studi universitari».

«La strada da percorrere, secondo gli architetti italiani, è quella indicata dal Dpr attuativo della Riforma delle Professioni che "supera il problema delle competenze e promuove, invece, l'integrazione professionale e interprofessionale con l'istituzione di nuove forme societarie».

«Il Consiglio Nazionale degli Architetti propone di emendare il disegno di legge sostituendolo con un unico articolo che istituisca - presso il Ministero della Giustizia e di concerto con il Ministero delle Infrastrutture - un Tavolo delle Competenze a cui partecipino i rappresentanti dei Consigli Nazionali delle professioni dell'area tecnica. Tavolo che, al 31 dicembre di ogni anno, rediga delle linee guida di interpretazione e di aggiornamento delle competenze professionali - anche sulla base delle novità legislative intervenute - nel rispetto delle direttive e politiche comunitarie che dovrebbero poi essere emanate mediante Decreto Ministeriale».

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