Il Giappone artigiano, tradizione ed abilità manuali

mostra di artigianato

Roma, 25 gennaio - 2 marzo 2013

All'Istituto Giapponese di Cultura a Roma, l'artigianato giapponese in mostra, tra tradizione ed abilità manuali, in un allestimento a cura di Kazuko Todate, chief curator presso Ibaraki Ceramic Art Museum. La mostra presenta, attraverso i 92 esemplari proposti, le forme della migliore manualità del Giappone, principalmente quelle della tradizione assieme alle opere d'alto artigianato artistico più rappresentative del panorama giapponese.

Ottimizzare le possibilità di ciascuna materia alla base di ogni arte artigianale - ceramica, tessile, metalli, lacca, legno, bambù, carta e altro - e impegnarsi nell'utilizzo della rispettiva tecnica più opportuna: queste le premesse comuni alle opere in mostra, tutte realizzate combinando praticità ed estetica.

Come per la Rivoluzione Industriale in Occidente, anche il Giappone si è confrontato con la modernizzazione dei processi produttivi durante l'epoca Meiji (1868-1912). Attraverso l'introduzione delle macchine, la maggior parte degli oggetti d'artigianato fu rimpiazzata da omologhi industriali prodotti in massa. Accanto all'industrializzazione, tuttavia, la produzione artigianale continuò in scala minore e a livello regionale e indipendente. Il sistema laboratoriale andò così affinando il livello artigianale generale, all'interno del quale si sono distinte personalità artistiche uniche e idiosincratiche.

Materiali e tecniche tradizionali, radicati nel clima e nel paesaggio di ciascuna regione del Giappone, prendono vita nelle arti decorative di uso quotidiano, designate "oggetti d'arte tradizionale" nell'ambito della legislazione governativa che tutela i manufatti artigianali del Giappone; parimenti, tale vis creativa pervade le opere dei più illustri artigiani (designati dal governo giapponese dentokogeishi, maestro d'arte tradizionale), anch'esse in mostra, creando interazioni e reciprocità tra maestro e operaio sullo sfondo di un ricco sostrato di industria e arte, all'insegna di qualità ed estetica.

In mostra, esemplari di: ceramiche Kasama, Bizen, Hagi, Imari/Arita, tessuti Ojiya Ramie e Yuki, Yuzen, Shuri Hanakura, lacche Takaoka e Wajima, metalli Nanbu e Tsubame, e Takaoka, lavorazione del legno Odate (curvatura) e Edo (falegnameria), Intarsio Hakone, lavorazione del bamboo Suruga, vetreria Edo, carte artigianali Edo e Ecchu, ventagli Marugame, pennelli Nara e inchiostri Akama, provenienti dall'intero territorio del Giappone e divisi in sette sezioni.

cartolina della mostra

Periodo espositivo: 25 gennaio - 2 marzo 2013
Orari: lun.- ven. 9.00-12.30/13.30-18.30 |  merc. fino alle 17.30 | sab. 9.30-13.00.

Sede: Istituto Giapponese di Cultura via Antonio Gramsci 74 - 00197 Roma.
tel 06 3224754 / 94 | web www.jfroma.it | Ingresso libero

Visite guidate (gratuite, a cura dell'Istituto Giapponese di Cultura):
tel 06 3224754 | email:  info@jfroma.it
venerdì 25 gennaio ore 11; sabato 9 febbraio ore 11; venerdì 1 marzo ore 11


Le sezioni della mostra

CERAMICA. In Giappone la tavola è apparecchiata con stoviglie diverse per forma e colore, a seconda del gusto e dell'utilizzo specifico. La produzione di oggetti in terracotta risale a 13.000 anni fa , in un paese in cui il numero di ceramisti e dintorni è maggiore di quello degli artigiani di altri settori.

TESSILE. La decorazione tessile può essere grossolanamente suddivisa in due tipologie: la tintura in filo, operazione precedente alla tessitura e la tintura in capo, ovvero la colorazione su tessuto eseguita con varie tecniche a partire dall'VIII secolo. Entrambe le lavorazioni hanno raggiunto nei secoli l'eccellenza qualitative ed estetica.

LACCA. Come il termine inglese japanning ("laccare") dimostra, la lacca è una forma di artigianato altamente rappresentativa del Giappone. Alla comparsa delle prime tecniche nell'VIII secolo, le basi degli oggetti erano realizzate in pelle, ricoperte poi da strati di lacca. Gradualmente si giunse all'utilizzo del legno, anch'esso rivestito da vari passaggi di lacca trasparente, in un processo che culminò con l'ideazione della tecnica makie, ovvero la decorazione con polveri d'oro o d'argento sulla superficie successivamente ricoperta con strati di lacca lustrata fino a trarne la migliore lucentezza.

METALLI. Attrezzi agricoli realizzati in ferro e bronzo vennero introdotti in Giappone dall'Asia continentale tra il IV secolo a.c. e il III d.c. , quando l'agricoltura si diffuse nelle isole. Il ferro era utilizzato per scopi agricoli, mentre il bronzo era riservato agli arredi sacri.

LEGNO E BAMBÙ. La storia dell'artigianato del legno e del bamboo è antica; i più antichi ritrovamenti datano IV secolo a.c. (period Jomon).

VETRO. Gemme di vetro sono prodotte in Giappone dall'VIII secolo ma solo dalla seconda metà del XVI, le tecniche introdotte dall'Europa si tradussero in bicchieri e contenitori di vario genere. Nagasaki è il primo centro produttore, cui si aggiunsero Osaka ed Edo, e gradualmente tutti gli altri siti sul territorio.

CARTA, ACCESSORI PER LA CALLIGRAFIA. La produzione cartaria in Giappone è stata introdotta dal continente prima del VI secolo, conoscendo ampia diffusione nell'VIII.

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