Tirocini formativi, retribuzione obbligatoria entro 6 mesi

Ben presto la retribuzione per i tirocini formativi sarà obbligatoria, al tirocinante dovranno essere corrisposti non meno di 300 euro mensili. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato l'accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulle "Linee -guida in materia di tirocini" previste dalla riforma del Lavoro. Tra i contenuti del documento l'obbligo di indennità per gli stagisti.

Dopo l'approvazione della Conferenza Stato-Regioni il provvedimento è definitivo ma non ancora vincolante per studi e imprese che intendono accogliere stagisti. I principi stabiliti dalle linee-guida saranno infatti in vigore solo dopo che le varie Regioni avranno deliberato leggi per recepirli. Tempo: 6 mesi.

Lo scopo delle linee-guida è infatti definire delle basi per rendere omogenea la legislazione troppo diversa tra una regione ed un'altra. Si trattava anche di un'urgenza dopo che la Corte costituzionale (sentenza 287/2012) aveva dichiarato illegittime le disposizioni sui tirocini incluse nella legge 148/2011, perché andavano a regolare una materia riservata alla potestà legislativa delle Regioni.

Le linee guida riguardano solo gli stage non curriculari. Si tratta dei tirocini formativi e di orientamento regolati dalla legge Treu (legge 196/1997) e dal suo regolamento di attuazione (Decreto interministeriale 142/98) che prevedono periodi di formazione - lavoro presso un ente pubblico o un'azienda, rivolti a studenti e a neo-laureati e finalizzati alla conoscenza diretta del lavoro, e quindi di orientamento. Diversi da quelli curriculari invece inseriti in un percorso didattico, per i quali si riconoscono dei CFU.

Uno degli emendamenti proposti dalle Regioni prevede la definizione di sanzioni per i soggetti promotori inadempienti.

L'indennità dovrebbe essere elevata nelle leggi regionali

L'assessore al lavoro della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, coordinatore per il settore lavoro della Conferenza delle Regioni, commenta in maniera positiva  l'accordo, sottolineando che, «su queste basi, si riconferma il tirocinio come strumento di un percorso formativo, finalizzato alla collocazione al lavoro». Quanto all'indennità Simoncini ha assicurato che si tratta di una proposta di cui le Regioni hanno preso atto ma impegnandosi però ad elevarla ad un minimo di 400 euro.

I punti negativi

Non sulla stessa linea la Repubblica degli Stagisti, la testata giornalistica che dal 2007 si occupa dei diritti dei  tirocinanti. Due i punti deboli individuati da Eleonora Voltolina, direttore del giornale online: «queste linee guida - ha affermato - non riguardano che una parte di tutti gli stage attivati ogni anno in Italia, e cioè quelli definiti "extracurriculari" - fatti al di fuori dei percorsi formativi. Si tratta più o meno della metà degli stage, 250mila su un totale di mezzo milione».

Non vi rientrano inoltre «i periodi di pratica professionale, nonché i tirocini previsti per l'accesso alle professioni ordinistiche; i tirocini transnazionali, ad esempio quelli realizzati nell'ambito dei programmi comunitari per l'istruzione e per la formazione».

Secondo elemento negativo: «le linee guida non hanno efficacia immediata, non sono formalizzate in un atto normativo, e non hanno pertanto forza di legge. Per diventare operative avranno bisogno che ciascuna delle venti regioni italiane emetta una propria legge regionale, che ricalchi (si spera fedelmente) i principi concordati».

di Mariagrazia Barletta architetto

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