Decreto «del fare», rilancio delle infrastrutture ed un piano di manutenzione per le scuole

Un lungo Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge cosiddetto «del fare». Tra i contenuti del pacchetto, un capitolo importante è orientato al rilancio delle infrastrutture, alla manutenzione di strade, di ferrovie e di edifici scolastici. Potranno ripartire opere per un totale di 3miliardi di euro e con una ricaduta, stimata dal Governo, in 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10 mila indiretti).

Molte le norme sulla semplificazione edilizia, tra cui spunta il raddoppio del periodo di validità del Durc che diventa di 180 giorni. Inoltre nello stesso Consiglio dei ministri è stato approvato un ddl sulla limitazione del consumo di suolo agricolo ed il riuso del suolo edificato che dovrà essere sottoposto al parere della Conferenza unificata.

Aggiornamento del 24 giugno 2013
Il decreto "del fare" è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 giugno - Supplemento Ordinario n. 50. Il decreto è già in vigore. 

Il decreto è stato convertito in legge. Vedi l'articolo del 9 agosto 2013: "Il decreto «del fare» è legge, le novità per l'edilizia"

Sblocco di opere strategiche

Un fondo di 2 miliardi e 30milioni (per il quadriennio 2013-2017) è destinato alle opere strategiche che possono essere cantierate entro il 31 dicembre di quest'anno o che sono già in corso e che necessitano di risorse per essere sbloccate. I fondi provengono da stanziamenti per opere già programmate come la Tav Torino-Lione o il Terzo valico Milano-Genova. Ma non si tratta di togliere risorse a queste opere, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Le risorse destinate a queste grandi infrastrutture non sarebbero impiegate nell'immediato, in questo momento sono infatti ferme ed inutilizzate, perciò vengono spostate verso altre opere che ne hanno bisogno subito per iniziare o per ripartire. Si mette in atto un «accorgimento importantissimo» ha detto Lupi, spiegando che si tratta di anticipare risorse per far ripartire delle opere, salvo poi rifinanziare prontamente le infrastrutture a cui le cui risorse sono state temporaneamente sottratte. In definitiva le opere strategiche già programmate come la Torino-Lione, non perdono alcun finanziamento.

Gli interventi finanziabili sono distribuiti omogeneamente su tutta l'Italia. Vi rientra un piano di miglioramento della rete ferroviaria (interventi per la sicurezza immediatamente cantierabili per l'importo già disponibile di 300 milioni di euro), la linea metropolitana "C" di Roma nel tratto Colosseo Piazza Venezia e la linea "1" della metropolitana di Napoli. Vi rientrano anche opere per l'Expo 2015 che hanno urgenza di ripartire per essere terminate per tempo, come la linea metropolitana "M4" di Milano e la tangenziale Est.
(Vedi la mappa di tutti gli interventi).

Manutenzione dell'edilizia scolastica

Previsto un investimento straordinario per la manutenzione degli edifici scolastici. 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014-2016, finanziati dall'INAIL nell'ambito degli investimenti immobiliari previsti dal piano di impiego di propri fondi.

Progetto "6mila campanili"

100 milioni di euro in 6 mesi per finanziare 200 interventi nei comuni sotto i 5.000 abitanti. Si tratta di un fondo diretto a cui potranno attingere subito i 6mila piccoli comuni d'Italia. Le opere sono quelle «già pronte ed approvate» ha specificato Maurizio Lupi, «i comuni le segnaleranno in accordo con l'ANCI».

Piano di manutenzione stradale

All'Anas viene chiesto un piano straordinario di 300milioni da suddividere in 100 bandi indirizzati alla manutenzione di ponti, viadotti e gallerie. Un impulso inoltre viene dato anche ai porti e alla nautica. Un piano di rilancio prevede l'abolizione della tassa sulle piccole imbarcazioni, la facilitazione delle procedure per i dragaggi, la rimodulazione delle tasse portuali e l'implementazione dell'autonomia finanziaria dei porti per la manutenzione e la sicurezza.

Abbassata la soglia del credito d'imposta per nuove opere

La soglia di importo di 500 milioni di euro, che il decreto Sviluppo bis del Governo Monti (legge 221/2012) aveva stabilito per l'accesso delle opere infrastrutturali al credito di imposta, viene abbassata a 200 milioni. Anche se ci si aspettava una riduzione di soglia più cospicua, saranno di maggior numero le opere che potranno beneficiare del credito di imposta a valere sull'IRES e sull'IRAP. Le opere che vi rientrano sono quelle realizzate con contratti di partenariato pubblico-privato che non godono di alcun finanziamento pubblico a fondo perduto. E' prevista anche l'esenzione dal pagamento del canone di concessione nella misura necessaria al raggiungimento dell'equilibrio del piano economico-finanziario.

di Mariagrazia Barletta architetto

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