Proroga assicurazione professionale: saltato l'emendamento

Niente proroga per l'assicurazione professionale. Le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera non approvano l'emendamento al decreto «del fare»: non passa lo slittamento - ad agosto 2014 - . dell'obbligo di stipula della polizza Rc professionale.

La proroga è stata concessa solo alle professioni sanitarie, grazie ad un emendamento all'art. 44 presentato dai relatori allo scopo di «agevolare l'accesso alla copertura assicurativa anche per i giovani esercenti le professioni sanitarie, incentivandone l'occupazione». 

Il testo del disegno di legge di conversione sarà discusso lunedì alla Camera, per poi passare al Senato in prima lettura. 

Almeno per ora, e salvo colpi di scena, dal prossimo 15 agosto, al momento dell'assunzione dell'incarico, bisognerà riferire al cliente gli estremi della polizza ed il relativo massimale (DL 138/2011, art. 3 e DL 1/2012 art.9). 

Aggiornamento del 25 luglio 2013
Votata la fiducia al decreto «del fare», sono stati discussi ieri sera alla Camera gli ordini del giorno ed è stata riportata l'attenzione sulla proroga dell'obbligo di stipula dell'assicurazione professionale. Esponenti di vari gruppi politici hanno presentato un ordine del giorno che impegna il Governo ad adottare ulteriori iniziative normative per estendere la prevista proroga per la stipula di un'assicurazione obbligatoria, ora concessa esclusivamente per le professioni sanitarie.

«Ci chiediamo per quale motivo - si legge nella discussione dell'ordine del giorno - tale proroga non venga prevista per tutti gli iscritti ai vari ordini professionali e poniamo all'attenzione del Governo il fatto che questo Parlamento non può sottoscrivere differenti trattamenti per le diverse professioni. Non possiamo pensare che esistano dei professionisti privilegiati rispetto ad altri. [...] molti giovani professionisti, che non hanno un grande volume di affari, verrebbero fortemente penalizzati da questa norma e proprio in merito a questo argomento ci auguriamo che vengano prese le dovute misure».

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