Il decreto Parametri per le gare di progettazione e il modulo di calcolo on-line

Il decreto "Parametri bis" è in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, elaborato dai ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture, fissa i parametri per la determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara negli appalti di servizi per architetti e ingegneri.

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Il corrispettivo determinato con i nuovi parametri non deve superare gli importi che sarebbero derivati dall'applicazione del DM 4 aprile 2001. Lo aveva già previsto il decreto Sviluppo (Dl 83/2012, art.5), lo raccomandavano il Consiglio di Stato, l'AVCP e il Consiglio superiore dei lavori pubblici, nei loro pareri, e lo ribadisce lo stesso decreto appena pubblicato. Con i nuovi criteri, gli importi da porre a base di gara sono composti da due voci: compenso e spese ed oneri accessori, questi ultimi calcolati in maniera forfettaria e in base all'importo dell'opera.

Con l'entrata in vigore del decreto "Parametri bis" (21 dicembre 2013), i nuovi parametri sostituiscono le vecchie tariffe, alle quali le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori potevano continuare a riferirsi, nonostante la loro abolizione. Ora nelle gare di progettazione e negli altri appalti di servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, non si potrà più far riferimento alle tariffe, ma le stesse dovranno comunque essere consultate dal Rup, che dovrà controllare di non sforarle nel determinare i nuovi corrispettivi.

Compenso e oneri accessori

La formula per determinare il compenso è la stessa impiegata nel decreto che ha fissato i parametri di riferimento per le liquidazioni giudiziali. Dunque, il compenso, nelle gare, è funzione del costo delle singole categorie componenti l'opera, della complessità e della specificità dell'incarico.

Al compenso vanno aggiunti le spese e gli oneri accessori, calcolati in base al costo dell'opera. Per opere di importo fino ad 1 milione di euro, non potranno superare il 25% del compenso. Per importi superiori a 25milioni di euro, il compenso potrà essere incrementato al massimo del 10%. Per importi intermedi, spese e oneri sono determinati per interpolazione lineare.

Per i compensi a vacazione sono stabiliti diversi importi: da 50,00 a 75,00 euro all'ora per il professionista incaricato, da 37 a 50 euro per l'aiuto di un iscritto all'Albo, e da 30,00 a 37,00 euro per un qualsiasi "aiuto di concetto".

di Mariagrazia Barletta

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