Suivons la loi de l'analogie | Pascal Schwaighofer

incontro del ciclo "Position in space"

Vico Morcote (Svizzera), 13 febbraio 2014 ore 20.30

Nell'ambito della serie di eventi pubblici Positions in space promossa da i2a istituto internazionale di architettura di Vico Morcote, giovedì 13 febbraio 2013 alle ore 20.30 si terrà il finissage dell'installazione Mythological Reenactment (Conversations) ad opera dell'artista Pascal Schwaighofer, che è stata inaugurata lo scorso 4 dicembre.

Suivons la loi de l'analogie è il nome dell'incontro aperto al pubblico che vedrà Pascal Schwaighofer dialogare con gli studenti del workshop "Parco + Un parco pubblico oggi. Infrastrutture per il paesaggio", organizzato da i2a in collaborazione con la Fondazione Ratti e l'Università di Genova. Il finissage infatti diventerà l'occasione per approfondire le necessità spaziali dell'artista, inserendosi e concludendo una serie di incontri che mirano a fare emergere i diversi aspetti del rapporto fra spazio museale e le esigenze dei diversi attori ad esso collegati.

L'incontro si inserisce nella serie di manifestazioni "Position in space" in cui architetti e artisti sono chiamati a creare un'installazione e a invitare a loro volta una o più figure di rilievo per il loro percorso creativo, nell'intento di animare il dibattito intorno alla produzione architettonica e artistica.

Mythological Reenactment (conversations)

Ricorrendo alla leggenda della fondazione di Cartagine, Mythological Reenactment (Conversations) si concentra sulle relazioni fra mito e realtà, fra luogo, spazio e azione. Il punto di riferimento è la leggenda della Principessa Didone (814-760 a.C.) che - secondo la mitologia - si suppone abbia fondato Cartagine dopo che le fu assegnata una terra le cui dimensioni dovevano coincidere con quelle di una pelle di bue. Astutamente Didone non stese la pelle a terra, ma la tagliò, invece, in fini striscioline, ottenendo così un'area più estesa. Il luogo che ne derivò fu probabilmente la prima enclave nella storia governata dalle proprie regole e leggi. In seguito, la leggenda entrò anche nella geometria euclidea conosciuta come il "problema di Didone". Adottando una tecnica che in qualche modo è simile a quella di 3000 anni fa, Pascal Schwaighofer riporta in vita il mito e ne esamina le sue condizioni materiali. Come l'azione politica di Didone a quel tempo, la pratica estetica dell'artista riconnette la teoria astratta dello spazio con un livello esperienziale, sollevando quindi domande concernenti la possibile origine di tali leggende

Parco + un parco pubblico oggi 

Il workshop ha affrontato il tema dell'apertura e della ri-funzionalizzazione di parchi privati di ville storiche per l'uso pubblico in Ticino. E' stato scelto il caso della Fondazione Ratti in quanto è un'istituzione già oggi dotata di un programma culturale rivolto al pubblico e possiede un parco da aprire e ri-funzionalizzare proprio in relazione al proprio programma pubblico, e dunque capace di esemplificare al meglio le possibilità di intervento. In questo contesto si inseriscono le conferenze serali aperte al pubblico che approfondiranno le tematiche trattate da punti di vista differenti, propri degli esperti invitati da i2a. Sì inizierà con un approccio di tipo didattico (Brera) e si approderà poi dalle parti del curatore di mostre e infine all'artista.

"Suivons la loi de l'analogie" - finissage mostra Positions in Space:
giovedì 13 febbraio ore 20.30

Gli altri incontri:
martedì 11/2, 20.30 Alberto Gianfreda, Accademia di Brera + arch. Stefano Larotonda + external guest
Arte e architettura: l'esperienza dei workshop i2a / Brera

mercoledì 12/2, 20.30 Riccardo Lisi - La rada. Curatela e spazio aperto

Sede: Vico Morcote, Portich da Sura 18 - Svizzera.


Pascal Schwaighofer

è nato nel 1976 a Locarno. Vive e lavora fra Zurigo e Rotterdam. Ha esposto in luoghi storici, come il Musée de Géologie di Losanna (2013) e il Kolumba Museum di Colonia (2013); ha realizzato delle mostre personali al Centre culturel suisse di Parigi, al Museo d'Arte di Lugano e ha partecipato a numerose collettive in Europa. Vincitore del Premio Manor e degli Swiss Art Awards (2011).

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