Il decreto Casa è legge. Piano per l'housing, bonus mobili e modifiche al TU Edilizia

La Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di conversione del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, il cosiddetto Decreto Casa. Ecco, in sintesi, le principali novità.

Bonus mobili

Nel testo del DDL approvato dal Senato è passata una modifica che ha inserito due nuovi commi all'articolo 7, nei quali viene stabilito che le spese da detrarre per l'acquisto dei mobili sono computate indipendentemente dall'importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. Una misura retroattiva che vale per gli acquisti passati e futuri, eseguiti o che si eseguiranno dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014. In definitiva, le spese per l'acquisto dei mobili, da portare in detrazione per usufruire del bonus, potranno superare l'importo dei lavori di ristrutturazione. Restano fisse le regole base: il bonus è del 50% e si applica fino al 31 dicembre 2014, fino ad un ammontare massimo di 10.000 euro.

I manufatti leggeri non rientrano negli interventi di nuova costruzione

Viene modificato il TU Edilizia (DPR 380/2001). I manufatti leggeri, anche prefabbricati, come le case mobili, le roulotte, i camper, temporaneamente ancorati al suolo in strutture ricettive all'aperto, e destinati al soggiorno dei turisti, non ricadono negli interventi classificabili "di nuova costruzione", purché vengano rispettate le norme regionali di settore.

Programma di recupero dell'edilizia residenziale pubblica

Sarà un decreto interministeriale a stabilire i dettagli del programma di recupero e di razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Un progetto finanziato con 500milioni di euro provenienti da finanziamenti destinati alle infrastrutture strategiche, ma poi revocati. Il programma ha come obiettivo il «recupero e la razionalizzazione» degli immobili, definizione in cui rientrano gli interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi, l'adeguamento energetico, impiantistico e statico e il miglioramento sismico. Il programma è indirizzato non solo agli immobili degli IACP, ma anche a quelli di proprietà dei comuni e di enti di edilizia residenziale pubblica che hanno le stesse finalità degli IACP.

Incremento degli alloggi sociali

Si cerca di aumentare l'offerta di edilizia sociale da dare in locazione, ma senza consumare ulteriore suolo. L'idea è favorire politiche urbane di rigenerazione che portino alla creazione di nuovi alloggi da dare in affitto ad individui o famiglie svantaggiate o a donne ospiti dei centri antiviolenza o di case-rifugio. Le aree in cui si trovano gli alloggi sociali e i relativi immobili sono esclusi dal computo degli standard previsti dal decreto 1444/68.

Per la realizzazione di alloggi sociali sono ammessi interventi di: ristrutturazione edilizia, restauro o risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, rafforzamento locale, miglioramento o adeguamento sismico, sostituzione edilizia (ad esclusione dei centri storici) mediante anche demolizione e ricostruzione con diversa sagoma.

Fondi per gli affitti e per la morosità incolpevole

Il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, guadagnano 325 milioni. L'aumento di risorse è di 128milioni di euro per il biennio 2014 e 2015, distribuiti su entrambi i Fondi (prevalentemente sul sostegno all'abitazione), mentre per gli anni successivi (2016 - 2020) per la morosità incolpevole vengono stanziati 197milioni.

Il Fondo per l'accesso alle abitazioni in locazione, istituito nel 1998, è destinato agli inquilini con redditi bassi. Si tratta di un contributo integrativo, somme che vengono distribuite dallo Stato alle regioni e alle province autonome. Il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli è stato invece istituito lo scorso anno. Le risorse sono ripartite attraverso un decreto del ministero delle Infrastrutture e del Ministero dell'Economia, dando la priorità alle regioni «che abbiano emanato norme per la riduzione del disagio abitativo». Le risorse sono utilizzate dai comuni ad alta tensione abitativa, riconosciuti come tali attraverso una delibera del CIPE

Alienazione delle case popolari

Vengono ridefinite le regole per l'alienazione degli immobili degli IACP (Istituti Autonomi per le Case Popolari). Sarà un decreto interministeriale a riscriverle, da emanare entro giugno. Lo stesso decreto fisserà le regole anche per la vendita degli immobili di proprietà dei comuni e degli enti pubblici.

Lotta all'occupazione abusiva di immobili

Sono definite misure per impedire che chi occupa abusivamente un alloggio possa chiedere la residenza e l'allacciamento ai pubblici servizi. 

Agevolazioni fiscali per le residenze sociali

Sono previste, inoltre, agevolazioni fiscali per i proprietari che destinano i loro alloggi a residenza sociale: i redditi derivanti dalla locazione degli alloggi, nuovi o ristrutturati, non concorrono alla formazione del reddito di impresa ai fini Irpef, Ires e Irap, nella misura del 40% e per un periodo non superiore a dieci anni.

di Mariagrazia Barletta

 

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