Muri e territori del vino: nuove idee per il paesaggio

Sono gli architetti Elena Bielli, Sara Musso e Patrick Marino i vincitori del concorso

Sono gli architetti Elena Bielli, Sara Musso, Patrick Marino e Giuliana Foglia Franke i vincitori del concorso "Muri e territori del vino", bandito dalla Provincia di Asti nell'ambito delle candidatura UNESCO del Monferrato.

L'ente ha lanciato la competizione per raccogliere idee volte alla valorizzazione del paesaggio. Punto focale: la mitigazione e il recupero degli elementi di architettura locali, come i muri di contenimento diffusi in ambito urbano e rurale.

Il team vincitore si concentra sui muri controterra, elementi ricorrenti nel territorio astigiano ed utilizzati per contenere i dislivelli tra i terrazzamenti coltivati a vigneto e per delimitare le strade collinari. A muovere i progettisti, la volontà di valorizzare e caratterizzare i manufatti, introducendo elementi identificativi di un sistema di muri su tutto l'ambito Unesco.

A partire da questa idea viene messo a punto il concept, applicato ad un ambito allargato. Il muro si trasforma da elemento incongruo ad elemento rappresentativo del territorio. Attivando un percorso conoscitivo, il muro non è più concepito come barriera ma come un'opportunità per conoscere il paesaggio in tutta la sua bellezza e ricchezza.

Il progetto di riqualificazione prevede un sistema di mitigazione dell'impatto delle grandi superfici di cemento a vista con un rivestimento di pannelli in acciaio corten e legno. Proposti su ogni muro, ne diventano il segno caratterizzante, dando riconoscibilità agli interventi. La grafica, dotata di un'identità propria e di una funzione ben definita, concorre a valorizzare i pregi e le ricchezze del territorio. 

Il valore paesaggistico viene esaltato attraverso la creazione di più punti panoramici, costituiti da semplici affacci o da piccoli volumi rialzati e aggettanti, per "immergersi" nel territorio. Il progetto inoltre vuole inserirsi con un delicato intervento di ricucitura tra elementi tradizionali e innovazione, utilizzando materiali e sistemi versatili già presenti sul territorio secondo una interpretazione contemporanea.

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