Aldo Cibic e Alessandro Mendini al festival Dialoghi sull'uomo

Al via la sesta edizione del festival di antropologia del contemporaneo

Pistoia, 22 - 24 maggio 2015

Gli architetti e designer Aldo Cibic e Alessandro Mendini e la storica dell'architettura Marida Talamona saranno ospiti della sesta edizione del festival di antropologia del contemporaneo Pistoia - Dialoghi sull'uomo, che si terrà dal 22 al 24 maggio (www.dialoghisulluomo.it). Il tema centrale di quest'anno è "Le case dell'uomo. Abitare il mondo" e ciascuno dei tre architetti racconterà la sua visione dell'abitare oggi: dalla casa emozionale di Mendini, all'architettura di Le Corbusier raccontata da Marida Talamona, all'estetica del non spreco di Aldo Cibic.

In programma tre giornate con 23 appuntamenti nel centro storico di Pistoia: incontri, dialoghi, letture, spettacoli, proiezioni e passeggiate proposti con un linguaggio accessibile a tutti e rivolti a un pubblico ampio e intergenerazionale, interessato all'approfondimento culturale e sempre alla ricerca di nuovi strumenti e stimoli per comprendere la realtà di oggi.

Nikos Economopoulos - Turkey, Central Anatolia - 1988. ©Magnum Photos

«Affrontare il tema dell'abitare significa riflettere con architetti, designer, filosofi, scienziati e naturalmente antropologi italiani e stranieri su cosa sia, cosa rappresenti, come stia cambiando la casa, in ogni sua accezione, e il nostro modo di "fare" casa» spiega Giulia Cogoli, direttrice dei Dialoghi «Abitare significa mettere assieme due forze contrastanti: una centripeta che porta all'intimità, ma anche alla chiusura delle porte e all'esclusione; e una opposta forza centrifuga che fa aprire porte e finestre in nome dell'accoglienza, del co-abitare, del convivere, ma che spinge lontano, incita a spostamenti, talvolta a migrazioni e nuovi nomadismi».

Gli incontri

Apre l'edizione 2015 la lezione inaugurale dell'antropologo Francesco Remotti, "Abitare, sostare, andare: ricerche e fughe dall'intimità", che riflette sulle case degli esseri umani e sulla loro collocazione entro due poli: la socialità e l'intimità. Nell'alternarsi continuo tra l'uno e l'altro possiamo intravedere uno dei significati dell'abitare umano, oscillante tra il sostare "qui" e l'andare "altrove".

A cinquant'anni dalla scomparsa di Le Corbusier, l'architetto e storica dell'architettura Marida Talamona ricorda come proprio in Italia partì la riflessione dell'architettura moderna, lo studio della cellula d'abitazione, la machine à habiter, parte integrante di un discorso più ampio sulla necessità che il riparo dell'uomo moderno fosse in sintonia con la natura.

"Parva sed apta mihi": l'architetto e designer Aldo Cibic sostiene che una casa piccola è la nuova aspirazione se fornita di servizi efficienti e inserita in un sistema di facilities. Una casa di dimensioni ridotte ma ben progettata rappresenta un'estetica del non-spreco e, poiché viviamo in un periodo in cui il mercato offre modelli abitativi ripetitivi e obsoleti, sempre più forte è il bisogno di progettare alternative per una vita di qualità, più intensa, più vivace e meno costosa in tutti i sensi.

Le definizioni dell'arredo oscillano fra due limiti estremi: a un estremo c'è la casa intesa esclusivamente nella sua funzione, come freddo strumento d'uso; all'altro la casa come espressione poetica, come sentimento, come spazio psichico. Tecnologia contro emozione? Risponde alla domanda l'architetto Alessandro Mendini: "La casa emozionale" si avvicina ai linguaggi, ai materiali, ai colori, ai simboli, ai territori dell'arte, della psiche e dell'antropologia.

Abiteremo presto su Marte e su nuovi mondi? Risponde all'interrogativo l'astrofisico Giovanni Bignami: la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) - gestita dalle agenzie americana, russa, canadese, europea e giapponese - ci ha insegnato a vivere e lavorare insieme nello spazio. Vi soggiornano dal 2000 astronauti di tutto il mondo, tra cui l'italiana Samantha Cristoforetti: abitiamo già nello spazio e presto abiteremo altri pianeti.

Chi vive ai margini delle città, vive anche ai margini della ricchezza e della cultura dominante, in uno stato di sospensione della propria identità sociale e culturale. Il missionario comboniano Renato Kizito Sesana ha spesso osservato, nel corso della sua lunga esperienza in Africa, come le persone che abitano i campi profughi e le periferie hanno perso la loro cultura tradizionale, ma non si riconoscono neppure nella cultura dominante d'importazione. Eppure, in queste situazioni "ai margini" talvolta nascono nuove leadership e si creano nuove forme di vita associativa. Qui c'è un anticipo del mondo futuro.

Vent'anni fa l'antropologo Marc Augé ha codificato il concetto di nonluoghi, quegli spazi dell'anonimato sempre più numerosi e frequentati in tutto il mondo (supermercati, stazioni, aeroporti...). Quali sono e come si presentano oggi i nonluoghi, che compongono i paesaggi del nostro nuovo mondo, dominati dalla globalizzazione?

In questi ultimi anni abbiamo assistito a una forte migrazione verso la vita on-line; la tesi dell'antropologo del consumo Daniel Miller è che la tecnologia, i social media, non si limitano a collegare persone o luoghi, ma sono diventate essi stessi dei luoghi dove vivere. Come trasformiamo la nostra casa con un progetto di arredamento e di decorazione, così trasformiamo quei luoghi on-line nelle nostre nuove case, attraverso un analogo processo di decorazione e arredamento in rete.

Gli spettacoli

Sul tema della migrazione - intesa sia come viaggio di compositori e interpreti da un paese a un altro, che come movimento mentale ed estetico verso culture "altre" - è il concerto per duo pianistico "Migrazioni sonore", realizzato appositamente per i Dialoghi dai due grandi musicisti Bruno Canino ed Enrico Pieranunzi (venerdì 22 maggio al Teatro Manzoni).

Il cantante e attore Peppe Servillo legge Il barone rampante, capolavoro di Italo Calvino, esempio di come si può abitare in una dimensione "altra" ed essere comunque partecipi della vita del mondo (sabato 23 maggio al Teatro Manzoni).

Proseguono le conversazioni di Marco Aime con famosi cantautori italiani: quest'anno dialoga con Vinicio Capossela nell'inedita veste di antropologo, sul tema del ritorno tra mito e racconto e del riappropriarsi delle proprie origini (domenica 24 maggio in Piazza Duomo).

Due le proiezioni in programma, a cura della critica cinematografica Paola Jacobbi, al Teatro Bolognini: "La fonte meravigliosa" del 1949, regia di King Vidor con Gary Cooper nei panni di un architetto (Howard Roark) con idee innovatrici e con un'etica incorruttibile in una società senza valori etici ed estetici (venerdì 22) e "L'inquilino del terzo piano" di e con Roman Polanski, un dramma psicologico sull'identificazione con la casa, ma anche un thriller sulla convivenza e sulla figura dello straniero, vittima di un vicinato che complotta contro di lui (sabato 23).

La mostra

Per il festival Pistoia - Dialoghi sull'uomo è stata appositamente ideata una mostra fotografica a cura di Ferdinando Scianna sul tema di questa edizione, che raccoglie gli scatti dei più importanti fotografi dell'Agenzia Magnum: Abitanti. Nelle fotografie dell'Agenzia Magnum scelte da Ferdinando Scianna dal 22 maggio al 28 giugno nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia, ingresso gratuito.

Le passeggiate alla scoperta di Pistoia

Sabato 23 e domenica 24 maggio sono in programma tre itinerari a piedi per scoprire una città segreta con un programma di visite guidate da archeologi, storici e storici dell'arte, studiato appositamente per i Dialoghi sul tema dell'abitare a Pistoia. Il pubblico potrà così scoprire case e palazzi privati, tra i quali Palazzo Panciatichi, Palazzo Buontalenti-Sozzifanti, Palazzo Cancellieri o Palazzo Gatteschi (Durata: da 1 h a 1h 30 - max. 25 persone per gruppo ̶ a cura di Artemisia Associazione Culturale).

Appuntamento: Pistoia, 22 - 24 maggio 2015
Info e programma: www.dialoghisulluomo.it

Pistoia - Dialoghi sull'uomo è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli.

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