Housing e assistenza si fondono nel 14° arrondissement di Parigi

Un progetto dello studio AZC - Atelier Zündel Cristea

L'invecchiamento o la disabilità non devono essere considerati come problemi da gestire ma come un aspetto della vita che l'architettura deve trattare con dignità. È questo il punto centrale del progetto di AZC - Atelier Zündel Cristea, che a Parigi, nel 14° arrondissement, ha da poco terminato una residenza assistita per anziani e un asilo nido, ospitati in una stessa struttura.

I progettisti affrontano un doppio problema. Da una parte vi è la trasformazione di un isolato urbano già costruito, da rendere più leggibile e da adattare alle aspettative dei cittadini; e dall'altra vi è l'obiettivo di integrare nella città la vita delle persone vulnerabili o in età avanzata. Si tratta di due aspetti intimamente connessi: la qualità della risposta architettonica e l'inserimento urbano sono due condizioni inscindibili unite in uno stesso obiettivo, che consiste nell'integrare gli utenti della nuova attrezzatura nella vita della città contemporanea. Il mezzo è naturalmente l'architettura.

Foto © Sergio Grazia

Foto © Sergio Grazia

Il progetto è l'emblema dell'attenzione ai temi sociali e assistenziali al centro delle politiche di molti Paesi europei, tra cui la Francia. In Francia sono tanti i concorsi incentrati su questi temi e tanti i progettisti che realizzano nuove attrezzature medico-sociali costruite su misura per le fasce più deboli della popolazione. E la procedura del concorso è quella che meglio riesce ad assicurare la qualità degli esiti finali e molto spesso a fare la differenza è la committenza, molto illuminata, che richiede ambienti costruiti intorno alle difficoltà degli ospiti, alle loro disabilità ed in grado di assicurare un elevato comfort e le migliori condizioni di vita possibili, nel rispetto dei più elevati standard internazionali. 

Foto © Sergio Grazia

AZC ha progettato un edificio dal carattere residenziale che rompe volontariamente con la tradizionale immagine dell'ospedale. Gli spazi di circolazione sono organizzati attorno a delle corti che vanno a costituire il nucleo dell'edificio. Si tratta di un espediente che massimizza l'apporto di luce naturale e offre una sensazione di comfort e di sicurezza agli ospiti della struttura.

A rivoluzionare la tradizionale impostazione funzionale delle residenze per la cura e l'accoglienza degli anziani è anche il posizionamento degli spazi comuni. Questi, solitamente inseriti al piano terra, vengono invece sistemati al terzo piano, concepito come un elemento di rottura orizzontale nel volume dell'edificio, e caratterizzato da generose terrazze. Lo spazio del terzo piano viene dunque dedicato alle attività collettive che si svolgono in spazi ampiamente vetrati e affaccianti sui giardini interni. Terrazzi coperti, concepiti come delle logge, si trovano anche ai primi due piani.

Foto © Sergio Grazia

La residenza è poi suddivisa in unità da 12 a 14 letti, ciascuna dispone di una cucina aperta, di una sala da pranzo e di un salone che dà su una terrazza coperta. Al piano terra si distribuiscono più funzioni: l'asilo nido, l'ingresso alla residenza per anziani e un centro psico-pedagogico.

Foto © Sergio Grazia

«Per noi ogni progetto - raccontano Irina Cristea e Grégoire Zündel dello studio AZC - inizia da una ricerca di equilibrio tra l'ordine imposto dal programma funzionale e le possibilità di scelta personali. Noi finiamo sempre per porci delle questioni su ciò che conta realmente. Ci piace intendere il programma funzionale come un desiderio piuttosto che come una necessità. Oggettivamente sono i desideri che evolvono più che i bisogni dell'uomo, che restano più o meno sempre gli stessi».

Foto © Sergio Grazia

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«Con l'accelerazione delle scoperte e delle innovazioni tecnologiche - continuano - le questioni della sostenibilità e dell'atemporalità nell'architettura si fanno avanti. La più grande difficoltà oggi è concepire delle architetture che possano essere durevoli, senza essere monumentali».

Crediti

Committente: Résidences sociales de France (RSF), filiale del gruppo I3F.
Utente: Association Notre-Dame de Bon Secours.

Progetto
Architetti mandatari:
Grégoire Zündel et Irina Cristea, architectes associés
Nicolas Souchko e Mario Russo (concorso)
Elena Melzoba (studi), Célia Horn (cantiere), Alberto Gatti (cantiere)

Team
Igrec Ingénierie (BET TCE), Atelier Villes et Paysages (progettazione del paesaggio), VS-A (facciate, Acoustique & Conseil (acustica)

Impresa generale Eiffage Construction IDF Paris

Procedura di aggiudicazione
Gara pubblica - concorso ristretto

Incarichi affidati
Progettazione e realizzazione 

Calendario
Concorso: 2009
Durata della progettazione: 18 mesi
Inizio lavori: luglio 2012
Consegna (fase 1): novembre 2014

Budget: 26,8 milioni di euro

Superfici
Impronta al suolo: 2700 mq
Superficie di pavimento: 13235,4 mq

Certificazioni: BBC Effinergie, H&E Ehpad

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