SPID, l'identità digitale spiegata facile

Da attenti osservatori di tutte le novità che possono facilitarci la vita, come cittadini e professionisti, non appena disponibile ci siamo attivati la nostra Identità Digitale (SPID). Per spiegarla in modo semplice, si tratta di un nome utente e una password, come quelle che ci permettono di accedere a un sito qualsiasi con un account di Facebook, Twitter o Gmail. La differenza è che qualcuno garantisce che siamo proprio noi, e non un tizio qualsiasi che ha aperto un profilo col nostro nome e cognome.

Tutto qui, mi dirai. E ti pare poco? Se c'è un problema che affligge la nostra vita di professionisti inter(net)connessi è quella di farci riconoscere in modo certo quando dobbiamo accedere a un sito istituzionale, che sia un Ufficio pubblico o una Banca.

Procedure di riconoscimento che sembrano una dichiarazione dei redditi, moduli da scaricare, firmare e restituire per posta, o peggio da consegnare all'ufficio di persona personalmente, solo per ottenere quell'accidenti di password di accesso al servizio, comunicata per metà a voce dal funzionario e l'altra metà spedita a casa dopo due settimane, stampata con inchiostro simpatico che si autodistrugge dopo 30 secondi dall'apertura del plico.

Con l'avvento dello SPID tutto questo sarà solo un brutto ricordo. Uso il verbo al futuro: mi spiego dopo. In più c'è che è una password unica per accedere a più siti, e anche questa è una bella storia.

Solo 10 minuti per attivare l'Identità Digitale

Certo noi professionisti siamo avvantaggiati, visto che la Firma Digitale la usiamo per lavoro. Ma se hai una Carta d'identità con il chip o una Tessera Sanitaria + Carta Nazionale dei Servizi (CNS), come quelle che il Ministero della Sanità sta distribuendo in tutta Italia, e sei riuscito ad attivarla, allora il più è fatto.

Vale il principio che se qualcuno ti ha già riconosciuto in precedenza non c'è da farlo di nuovo. Per cui se hai un dispositivo di Firma Digitale o una CNS puoi fare tutto da casa senza spostarti.

Segui la procedura, fai una scansione del tuo documento, firmi due moduli digitalmente, fai un upload e in un giorno o due ti arriva nome utente e password sulla tua email. O' miracolo miracolo. Ne siamo testimoni.

Ma siamo sicuri che...

L'Italia è un Paese di santi, navigatori e complottisti impenitenti. Per chi appartiene a quest'ultima categoria non c'è verso di convincersi che rischi non ce ne sono. In tutti gli altri casi, c'è da dire che l'hanno pensata bene: ci sono fino a 3 livelli diversi di paranoia.

Se il servizio a cui accedi ha un livello di sicurezza basso (livello 1), ti chiedono solo nome utente e password. Altrimenti (livello 2) devi indicare il numero casuale (OTP) generato da un'app gratuita, disponibile ovviamente per IOS o Android. Per livelli di sicurezza ancora più elevati (livello 3) possono chiederti di usare la CNS associata a quell'identità digitale. E se ancora non basta, ci devi proprio andare di persona con due testimoni incensurati.

Il Meraviglioso Mondo dell'E-Government

Ora che abbiamo la nostra Identità Digitale nuova di pacca, la nostra app per l'OTP attivata, ora che i servizi online della Pubblica Amministrazione sono finalmente a portata di un paio di click, ... svegliamoci dal sogno e facciamo i conti con la realtà. Delle ben 10 (dieci ?!?) Pubbliche Amministrazioni che dovevano esser pronte per il lancio del 15 marzo 2016, appena due (INPS e Regione Toscana) hanno attivato il servizio di riconoscimento, e nemmeno per tutti i servizi. Accontentiamoci, poteva andare peggio. La promessa è che entro giugno saranno oltre 600 i servizi disponibili, fra cui alcuni Comuni, Regioni, INAIL e Agenzia Entrate. E speriamo che qualcun altro decida di accodarsi nel frattempo.

Ma la diffusione di questo servizio può dipendere anche dall'adesione che avrà da parte dei cittadini e in particolare di noi professionisti, che da una diffusione maggiore di servizi online abbiamo tutto da guadagnare in termini di trasparenza e sburocratizzazione. Da cui l'invito a crearci comunque un'identità digitale, anche se al momento ci serve a poco.

Per approfondire

Se hai dubbi, curiosità, paura di perdita dell'identità, o anche solo difficoltà ad addormentarti, leggi le FAQ sullo SPID dell'Agenzia Italia DigitaleDa non perdere il preludio acrobatico, il paragrafo dove si tenta di giustificare il fatto che l'Agenzia ha affidato a privati il controllo dell'Identità Digitale invece di farlo internamente. Come se un Comune facesse gestire le Carte d'identità ai privati a garanzia della libertà di scelta e della privacy dei cittadini. Comico.

Attiviamola

Se hai anche solo voglia di riservarti per primo il tuo nome utente, soprattutto se ti chiami Mario Rossi, puoi attivare la tua Identità Digitale presso uno dei tre operatori accreditati: SPID Infocert ID, Poste-ID, TIM-ID. Il servizio è gratuito per due anni, poi chissà.

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