Piano periferie in «Gazzetta». Ecco cosa prevede il bando per la rigenerazione urbana

definiti il cronoprogramma e le modalità per la selezione dei progetti di riqualificazione. Candidature entro il 30 agosto

Arriva in Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce le modalità per la selezione di progetti di riqualificazione urbana da finanziare con l'apposito fondo statale da 500 milioni. I progetti, subito cantierabili, non devono consumare suolo e vanno presentati entro il 30 agosto.

È il «piano periferie» lanciato dall'ultima legge di Stabilità e che ora inizia a concretizzarsi, applicandosi a «progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta».

Il provvedimento approdato in «Gazzetta», ossia un Dpcm, approva il bando con il quale sono definiti i tempi, i criteri di selezione dei progetti, le caratteristiche di questi ultimi, e la documentazione da presentare per candidare un intervento al finanziamento.

Un bando per i luoghi marginali

Molto ampia la sfera d'azione del bando, che per periferie intende: «Le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi». Dunque più che periferie, si tratterebbe di luoghi al margine: una categoria ben ampia che ingloba - ma non esaurisce - il concetto di periferia. 

Un nucleo di esperti per la valutazione dei progetti

Per la valutazione dei progetti è previsto un nucleo di esperti, in tutto sei, anche esterni alla PA, due dei quali sono scelti rispettivamente dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome e dall'Associazione nazionale dei comuni italiani. Il pool di tecnici è presieduto dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Nessun compenso è previsto per i membri del Nucleo di valutazione interni alla PA. Diverso è il caso degli esperti esterni, per ciascuno dei quali può essere riconosciuto un onorario massimo di 10mila euro.

Per i progetti non è ammesso consumo di suolo

Città metropolitane e capoluoghi di provincia hanno tempo fino al 30 agosto per presentare progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, da candidare al finanziamento. Entro il 28 novembre un Dpcm individuerà i progetti ammessi ai fini della stipulazione di convenzioni o accordi di programma con gli enti promotori.

Quanto agli interventi, il bando è categorico: questi non devono produrre ulteriore consumo di suolo e deve essere stato approvato almeno il progetto definitivo. È possibile presentare un preliminare, ma le amministrazioni devono impegnarsi ad approvare il definitivo o l'esecutivo entro 60 giorni dalla sottoscrizione della convenzione o dell'accordo di programma, che dovrà avvenire entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto.

Sono ammessi progetti per il miglioramento del decoro urbano, per la manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti. Candidabili anche interventi che possono aumentare la capacità di resilienza o migliorare la sicurezza del territorio.

Via libera anche a interventi in grado di potenziare le prestazioni e i servizi di scala urbana e a progetti per la mobilità sostenibile e l'adeguamento delle infrastrutture destinate sia ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici che alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.

La selezione dei progetti

Due i criteri di valutazione con maggior peso: possibilità di avviare subito i lavori e co-finanziamento da parte dei privati, a ciascuno dei quali si attribuiscono 25 punti su 100. L'altra metà del punteggio è data dalla fattibilità economica e finanziaria (fino a 20 punti), dalla qualità ed innovazione del progetto sotto il profilo organizzativo, gestionale, ecologico ambientale e architettonico (fino a 20 punti), e dalla capacità di rigenerare il contesto (fino a 10 punti).

Triplice la strada che il finanziamento può prendere. Possono, infatti, essere coperti i costi di progettazione, delle procedure di gara o quelli di realizzazione. Ma, per ogni intervento c'è un tetto massimo: saranno stanziati fino a un massimo di 40mila euro per le città metropolitane e di 18mila euro per i comuni capoluogo di provincia e per Aosta.

Il monitoraggio dei progetti

Il Dpcm che dovrà individuare i progetti ammessi a finanziamento, definirà anche le modalità di monitoraggio, di verifica dell'esecuzione, di rendicontazione del finanziamento assegnato. Con lo stesso decreto, inoltre, si stabilirà la procedura per l'eventuale riassegnazione delle risorse in caso di inottemperanza alle disposizioni stabilite dal bando, dalle convenzioni o dagli accordi di programma.

LA DOCUMENTAZIONE

Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 maggio 2016. Approvazione del bando con il quale sono definite le modalità e la procedura di presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta. (GU Serie Generale n.127 del 1-6-2016)

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