Addio studi di settore, la manovra-bis li sostituisce con gli indici di affidabilità fiscale

Si chiamano indici sintetici di affidabilità fiscale e andranno a sostituire gli studi di settore. Erano stati inseriti in una proposta di legge presentata lo scorso aprile alla Camera, ma poi è stata scelta una corsia preferenziale e le disposizioni che introducono e regolano i nuovi indici sono confluite nel disegno di legge di conversione della "manovrina", ossia il decreto varato dal Governo (Dl 50 del 2017) per aggiustare i conti pubblici in seguito alle richieste di Bruxelles, che poi ha inglobato un po' di tutto, tra cui misure per lo sviluppo e disposizioni per le zone colpite dagli eventi sismici dell'Italia centrale. Ora il disegno di legge di conversione è approdato in Aula a Montecitorio, dove sarà votata la questione di fiducia posta dal Governo.

Al disegno di legge di conversione è stato aggiunto un nuovo articolo, il 9 bis, che appunto introduce gli indici sintetici di affidabilità fiscale, che saranno applicati dall'anno di imposta 2017, con l'obiettivo - si legge nel testo - di «favorire l'emersione spontanea» e di «stimolare l'assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti», rafforzando la «collaborazione tra questi e l'Amministrazione finanziaria».

Gli indici, in particolare, esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente e si applicheranno, tra gli altri, ai professionisti. I contribuenti che raggiungeranno alti livelli di affidabilità avranno accesso ad un sistema premiale che prevede l'esclusione da alcuni accertamenti o le riduzione dei termini per gli accertamenti stessi.

Il testo del nuovo articolo 9-bis demanda l'approvazione degli indici a un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro il 31 dicembre del periodo d'imposta per il quale sono applicati. Gli indici saranno soggetti a revisione ogni due anni, mentre un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, da emanare entro il mese di gennaio di ciascun anno, dovrà individuare le attività economiche interessate dagli indici. In via straordinaria, per il solo periodo d'imposta 2017, tale provvedimento è emanato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione della "manovrina".

Giudizio positivo dalla Rete delle professioni tecniche

«Gli indici sintetici di affidabilità fiscale rappresentano un'evoluzione degli studi di settore con i quali i professionisti tecnici si sono confrontati negli ultimi anni. Il passaggio da uno strumento all'altro deve avvenire all'insegna della semplificazione e della sinergia preventiva tra professionista e fisco». Così la Rete delle Professioni tecniche in occasione dell'audizione presso la Commissione VI (Finanze) della Camera dei Deputati - su invito del presidente Maurizio Bernardo.

«Ora l'istituzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale - rileva la Rtp - comporta l'utilizzo di un sistema di indicatori più ampio e occorrerà stabilire il peso che ogni indicatore avrà nelle stime che si produrranno. Per questo motivo,si ritiene fondamentale un confronto preventivo ed effettivo con gli Ordini e i Collegi professionali».

La Rtp ha, inoltre, avanzato delle proposte emendative, tra le quali: «Ricomprendere da subito i contribuenti già esclusi dagli studi di settore tra quelli esclusi dall'applicazione dei nuovi Indici; eliminare l'obbligo di annotazione dei componenti positivi, al fine di non appesantire gli adempimenti a carico del contribuente; prevedere l'esonero dal visto di conformità anche per l'Irpef e l'Irap; definire meccanismi di riduzione delle aliquote di imposta correlati all'aumento dell'indice di affidabilità».

Mariagrazia Barletta

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