Equo compenso per tutti i professionisti: approvato l'emendamento al decreto fiscale

Al professionista deve essere riconosciuto un equo compenso, commisurato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto. Il principio, che dovrebbe rappresentare la normalità nei rapporti tra il professionista ed il suo cliente (ma così purtroppo non è), si appresta - salvo colpi di scena - a essere inserito in una legge. È stato approvato, infatti, in Commissione Bilancio al Senato un emendamento al decreto fiscale che riconosce l'equo compenso ai professionisti, andando ad ampliare quanto era stato già proposto per i soli avvocati.

L'equo compenso per gli avvocati aveva trovato spazio in un disegno di legge licenziato lo scorso 7 agosto dal Governo e l'argomento era stato riproposto in un emendamento al decreto fiscale. Ma, la scorsa notte, è stato approvato un nuovo emendamento che ha ampliato a tutte le categorie professionali quanto si voleva applicare nel solo settore delle prestazioni legali.

Quello dell'equo compenso per i professionisti è un principio che dovrà trovare la strada dell'applicazione, ancora tutta da studiare, ma valido - dice l'emendamento - anche se il cliente è una pubblica amministrazione. Il correttivo al Codice degli appalti ha chiarito che per la determinazione dei corrispettivi da porre a base delle gare di servizi di architettura e ingegneria, le stazioni appaltanti sono obbligate a far riferimento al cosiddetto decreto parametri. Ma, una recente sentenza del Consiglio di Stato (sentenza 4614 del 3 ottobre 2017) ha reso legittime le gare pubbliche che non prevedono compenso, ma solo un rimborso spese. L'emendamento approvato potrebbe, per quanto riguarda gli incarichi pubblici, rimettere le carte al loro posto.

Aggiornamenti
• Con voto di fiducia è stato approvato al Senato un emendamento interamente sostitutivo del disegno di legge di conversione del decreto fiscale. Nel testo è presente anche l'emendamento che sancisce il principio dell'equo compenso per tutti i professionisti. Si veda l'articolo: L'equo compenso per i professionisti non vale se il cliente è una piccola o media impresa

L'Antitrust boccia la norma sull'equo compenso: Equo compenso per i professionisti, Antitrust: «Violati i principi concorrenziali»

 

«Con l'emendamento - ha affermato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando - e le sue riformulazioni governative approvate stanotte in Commissione Bilancio al Senato il principio del riconoscimento dell'equo compenso per tutte le professioni entra nel testo del dl fiscale che verrà approvato definitivamente entro fine anno. Oltre all'allargamento a tutte le professioni, il testo approvato con pareri favorevoli di Ministero della Giustizia e Ministero dell'Economia e delle Finanze (Ragioneria Generale) introduce nel nostro ordinamento il principio che la Pubblica Amministrazione debba riconoscere un compenso equo ai professionisti»

 «La breccia aperta dalla proposta relativa agli avvocati ha aperto, come promesso, la strada per tutte le altre professioni», ha affermato ancora il Guardasigilli. 

Intanto resta confermato l'appuntamento del 30 novembre a Roma, per la manifestazione a sostegno della dignità dei professionisti italiani organizzata da Rtp e Cup, che, in pressing sul legislatore, negli ultimi giorni avevano chiesto che il diritto all'equo compenso fosse «riconosciuto a tutti i due milioni e trecentomila professionisti ordinistici e non solo ad una categoria professionale». I professionisti, tra cui anche architetti e ingegneri, erano già scesi in piazza lo scorso maggio per chiedere una legge sull'equo compenso e l'introduzione dei minimi tariffari. Un'azione incoraggiata dalla sentenza della Corte di giustizia Ue dell'8 dicembre 2016, che sancisce la legittimità dei minimi tariffari inderogabili negli Stati dell'Unione.

Mariagrazia Barletta

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