Nzeb e in X-Lam il nuovo headquarters a Modena frutto di un concorso privato vinto da Km 429

Bernardelli: «I privati in due mesi sono arrivati al dunque; quanto ai concorsi pubblici vinti, sono 3-4 anni che ci lavoriamo»

Un'architettura Nzeb con struttura in X-Lam, pensata come estensione ideale dell'ambiente domestico. Lo studio Km 429, guidato da Simona Avigni e Alessio Bernardelli, si è aggiudicato, con la collaborazione di Francesco Pergetti, il concorso a inviti per la realizzazione di un edificio per uffici a Castelnuovo Rangone, alle porte di Modena. A bandire la competizione, per conto di «una ditta che opera nell'import-export», racconta Alessio Bernardelli - è stata CasaAttiva - Il Legno su Misura, azienda che produce e realizza edifici in legno.

Dunque, un privato si fa promotore di un concorso basato sul confronto di progetti. «Iniziative come queste sono comuni in Alto Adige, dove anche la villa privata passa per il concorso, ma lì, come diciamo tra colleghi, è un altro campionato, c'è una cultura diversa: il committente cerca la qualità e non si affida - è brutto dirlo - all'architetto del paese o al conoscente», commenta Bernardelli. «Iniziative come queste - continua l'architetto riferendosi al concorso promosso da CasaAttiva - sono lodevoli e dovrebbero essere replicate: se venissero spinte sarebbe un'opportunità per tutti». «Se si diffondessero, la qualità dell'architettura ne beneficerebbe».

Comfort, efficienza energetica e benessere in primo piano

Nuovo headquarters a Castelnuovo Rangone (Modena), vista dell'ingresso, progetto di Km 429 con Francesco Pergetti architetto, render OperaVisual

L'edificio è pensato come estensione dell'ambiente domestico, come un luogo dalla valenza aggregativa, dove sentirsi a casa tra colleghi e amici. Al piano terra una grande copertura genera una sorta di piazza coperta d'ingresso, resa confortevole anche grazie alla presenza di un piccolo giardino interno sul quale affacciano l'atrio e la sala riunioni. L'ingresso funge da fulcro degli spazi più rappresentativi del piano terra: disimpegna la sala riunioni, il bar/mensa e il blocco di collegamento verticale. Il piano terra ospita anche una zona relax-fitness e una spa. Al primo e secondo piano sono situati gli uffici articolati in open space. Il terzo è il piano della direzione aziendale, di superficie minore rispetto a quelli sottostanti. Occupa un volume che rompe la rigidità e la composizione dei livelli inferiori.

Nuovo headquarters a Castelnuovo Rangone (Modena), vista dell'interno, progetto di Km 429 con Francesco Pergetti architetto, render OperaVisual

Il progetto del verde prevede un'attenzione particolare per le aree di margine e una rigenerante corona di verde di bordo. «Vengono, inoltre, rispettati tutti i parametri per classificare il sistema edificio-impianto Nzeb con una prestazione energetica globale di 23,77 kWh/m2-anno che classifica l'edificio in A4, miglior classe possibile», affermano i progettisti. La struttura portante è in legno X-Lam con fondazioni in cemento armato a platea.

Bernardelli: «I privati in due mesi sono arrivati al dunque; quanto ai concorsi pubblici vinti, sono tre-quattro anni che ci lavoriamo»

Dichiarati i vincitori «agli inizi di novembre», si va avanti spediti con il progetto dell'headquarters. «Adesso stiamo lavorando sul progetto perché il risultato finale è quello dell'incarico. Dopo il concorso ci hanno chiesto delle modifiche puntuali, sia dal punto di vista funzionale che economico. Ci hanno chiesto di passare da un progetto per un concorso ad una prefattibilità, finalizzata alle pratiche comunali. Lo stiamo rivedendo ma non lo stiamo stravolgendo, i clienti hanno dimostrato la volontà di portarlo avanti, ma prima di dare l'ok e firmare l'incarico hanno voluto un report corretto di costi e specifiche tecniche. Se a fine gennaio consegniamo un prodotto che funziona dal punto di vista economico e soddisfa le loro richieste, si va avanti».

«La differenza rispetto ai concorsi pubblici che abbiamo vinto è sostanziale: qui in due mesi ci hanno chiesto di arrivare al dunque. Sono stati loro a darci la scadenza di fine gennaio, mentre per quanto riguarda i concorsi di Modena e Milano, ci stiamo lavorando da tre-quattro anni».

Il riferimento è al concorso per la risistemazione di piazza Garibaldi e di Palazzo Mari a Concordia sulla Secchia e a quello per il nuovo centro civico da realizzare nel parco degli Alberi (recentemente inaugurato) nel quartiere Isola-Garibaldi a Milano, entrambi banditi dalle amministrazioni comunali e aggiudicati rispettivamente nel 2016 e nel 2014.

«Sbloccato il centro civico di Isola-Garibaldi a Milano; presto in cantiere la piazza a Concordia sulla Secchia»

«Piazza Garibaldi va in cantiere a febbraio-marzo. Hanno fatto la gara ed è stata assegnata prima di Natale e quindi ora ci sono i tempi tecnici per l'aggiudicazione definitiva. La piazza è una questione pubblica, mentre l'edificio sulla piazza, sempre oggetto del concorso, è privato. «Il palazzo ha già l'autorizzazione sismica e l'ok per il rilascio del permesso di costruire». «Sicuramente si farà il grezzo del palazzo contemporaneamente alla piazza. Nel 2019 sono entrambi in cantiere».

«Il centro civico ce l'hanno sbloccato a novembre-dicembre e abbiamo fatto un incontro prima di Natale con l'assessore Maran perché l'edificio è nel piano triennale delle opere. Vorrebbero approvare definitivo ed esecutivo nel 2019. Noi eravamo fermi al definitivo, avevamo fatto incontri con i rappresentanti del quartiere per definire il progetto, c'erano state piccole modifiche. Ora dobbiamo riprenderlo e poi passare all'esecutivo e anche l'iter partecipato dovrà essere rifatto».

In Italia che i concorsi arrivino alla realizzazione, si sa, non è scontato. «Se gli architetti realizzano i concorsi che iniziano è un bene per tutti: il livello dell'architettura si alza, la gente vede delle cose di qualità e nel lungo periodo finisce col richiedere quella qualità». Difficile, però, per uno studio sostenere i tempi spesso biblici che il concorso italiano richiede. «Bisogna aver pazienza: uno studio di architettura in Italia deve essere trasversale perché se devi vivere di concorsi non ce la fai. Riprendere un progetto dopo tanto tempo è come farlo nuovo. Infatti cerchiamo di concentrare il nostro lavoro anche in ambito privato, quindi nel residenziale, compreso l'interior design. Fare solo concorsi per sostenersi quando sai che magari la realizzazione è a 10 anni, diventa dura: devi avere le spalle coperte e non è da tutti», conclude Alessio Bernardelli.

di Mariagrazia Barletta

Crediti del progetto

Progetto: KM 429 architettura (Viadana - Mantova), con Francesco Pergetti architetto
Ente banditore: CasaAttiva - Il Legno su Misura srl
Strutture: Flisi Ing. Andrea
Impianti: Mazzali Marco

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