Gare di progettazione in BIM triplicate in un anno (già prima dell'obbligo). Importo totale 2018: 246 mln

I dati del monitoraggio centro studi del Consiglio nazionale degli Architetti e Cresme

Nel 2018, rispetto all'anno precedente, è triplicato il numero di gare di progettazione che richiedevano l'utilizzo del Bim (Building information modeling). Una crescita ancora più marcata se si considera l'ammontare totale dei bandi. L'importo delle gare di progettazione "Bim oriented" è infatti salito nel 2018 a 246 milioni di euro, contro i 36 milioni del 2017, con un'impennata nell'ultimo trimestre che ha fatto registrare 80 bandi per un controvalore di 163 milioni di euro. Tutto ciò prima che scattasse (dal 1° gennaio 2019) l'obbligo di far ricorso alla metodologia Bim nelle opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro.

Sono i dati del monitoraggio effettuato dal Centro studi del Consiglio nazionale degli Architetti e dal Cresme. Da quanto emerge dall'analisi, sono state 30 le procedure in Bim nel biennio 2015-2016. Si è passati, poi, a 99 iniziative nel 2017 e a 291 procedure nel 2018, il triplo rispetto al 2017.

Un trend in crescita

Dal report emerge anche un costante incremento del valore dei bandi in Bim nel 2018 in relazione al valore totale dei bandi di progettazione. Nel  primo semestre 2018, infatti, la percentuale del valore delle progettazioni in Bim sul totale dei bandi di progettazione è stata del 12 per cento; nel secondo semestre del 20 per cento; nel quarto trimestre del 30 per cento. 

«Il trend di crescita dei bandi Bim - si legge nel report - sembra destinato a consolidarsi nei prossimi anni per effetto della progressiva introduzione di tali metodi e strumenti come previsto dal decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 1° dicembre 2017 n. 560, ma anche per la crescita culturale che sta avvenendo».

Quali committenti scelgono il Bim

Nel 2018 sono state soprattutto le amministrazioni centrali a scegliere il Bim per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria. Più nel dettaglio, sono state 172 le gare Bim indette da amministrazioni centrali, per un importo di 82,7 milioni di euro. Anche i gestori di servizi pubblici, con 22 gare e 71,5 milioni di euro svolgono un ruolo importante nella crescita del Bim.

Tabella tratta dal rapporto "Bim monitoring", Cnappc-Cresme

Comuni e unioni di comuni ne hanno bandite 31 nel 2018, per un importo di 12,5 milioni di euro. A seguire, nella classifica stilata per numero di bandi, ci sono le provincie e le città metropolitane con 19 gare (per un importo totale di 13,2 milioni), le università con 17 bandi (importo totale di 10,1 milioni), le regioni con 9 bandi (35,5 milioni di euro) e il settore sanitario con 8 bandi (3,5 milioni di euro).

All'interno delle amministrazioni centrali, a fare largo ricorso a gare basate sul Bim è l'Agenzia territoriale del Demanio. Tra le regioni spiccano i 6 bandi dall'ammontare di 32,6 milioni indetti dalla Regione Campania e il bando dell'importo di 235mila euro dalla Regione Basilicata (servizi di progettazione per il completamento, adeguamento ed ampliamento del presidio ospedaliero Villa D'Agri, 1° stralcio funzionale). Tra i gestori dei servizi pubblici un ruolo importante lo gioca l'Anas.

La distribuzione territoriale: il Sud 

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale per macro area, il rapporto rileva una domanda diffusa su tutto il territorio nazionale, con il Sud che contribuisce in modo importante alla diffusione del Bim , con 94 bandi e 87,2 milioni di euro messi in gara nel 2018.

di Mariagrazia Barletta

IL RAPPORTO CNAPPC - CRESME

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