Davanti a Villa Emma. Bianchini & Lusiardi Associati vince con uno spazio della memoria aperto dai confini rarefatti

Un'architettura di rimandi e metafore quella con cui lo studio Bianchini & Lusiardi Associati vince il concorso di progettazione in due fasi Davanti a Villa Emma, per la realizzazione di un luogo della memoria dedicato alla vicenda dei ragazzi ebrei accolti e salvati a Nonantola tra il 1942 e 1943.

La proposta progettuale, traendo ispirazione dalla tradizione ebraica e dalle radici storiche del contesto, costruisce una tipologia di luogo della memoria dai confini rarefatti, aperta agli influssi esterni ed esteso alla scala del territorio, che racconta, nel tempo, il significato di persecuzione, accoglienza e migrazione.

Sabato 30 marzo alle ore 17.30 sarà inaugurata presso la Torre dei Modenesi di Nonantola la mostra che raccoglie i lavori presentati al concorso, mentre il progetto di Bianchini & Lusiardi Associati sarà premiato domenica 31 marzo alle 17.00 presso il Teatro Troisi.

Un non-edificio dai confini rarefatti e aperti al mondo esterno

Nonantola è stata per i 73 giovani ebrei una tappa di un lungo viaggio, un luogo transitorio e al tempo stesso riparo in cui vivere il presente in relazione al contesto fisico e sociale che li circondava.

La traduzione spaziale di questi concetti ha portato i progettisti a ragionare sui confini di quello che deve essere un "luogo della memoria" e di ampliarli al di là del solo edificio, giocando sull'interpretazione dei binomi interno/esterno e vicino/lontano.

Da queste riflessioni è nato un elemento architettonico aperto, un "non-edificio" come lo definiscono i suoi autori, basato su tre punti chiave: la rarefazione del confine della struttura, il riferimento alla campagna come spazio ludico, inteso come riferimento alla giovane età dei ragazzi di villa Emma e la referenza della sukkah come archetipo del riparo temporaneo che accoglie e protegge durante il viaggio. 

Il margine ibrido di questo non-edificio, che mette in discussione il concetto di spazio occidentale, è dato dal posizionamento dei setti che, man mano che ci si sposta verso l'esterno dalla dorsale centrale, cominciano a rarefarsi, spostarsi e disarticolarsi sotto un'unica ampia copertura piana punteggiata da lucernai.

L'elemento unificante della copertura, visibile all'interno e all'esterno, è il frangisole in legno realizzato con una texture che si rifà simbolicamente alla s'chach delle sukkot e richiama il ruolo di Villa Emma quale riparo momentaneo per i ragazzi e i loro accompagnatori durante il loro viaggio verso la Palestina.  

L'allestimento in equilibrio tra vicende storiche e tematiche attuali

Coerentemente con la struttura dell'edificio, la dorsale centrale, strutturale, racconterà i giorni trascorsi dai ragazzi a Villa Emma e il loro rapporto con il territorio di Nonantola, mentre le pareti di confine e i setti esterni saranno dedicati alla contestualizzazione storica della vicenda dei ragazzi e ad alcune tematiche attuali (la persecuzione del "diverso", i flussi migratori, il tema dell'accoglienza...).

Il tratto di percorso che si ricollega all'ingresso invece coincide con una zona di approfondimento dove i documenti, sia cartacei che in formato digitale, potranno essere consultati da postazioni individuali.

Il legno, archetipo del riparo temporaneo

L'ultimo rimando alla retorica del riparo temporaneo è affidata al materiale costruttivo, tutto l'edificio è stato realizzato in legno, le pareti con pannelli strutturali CLT (Cross Laminated Timber) mentre Il solaio di copertura da un sistema a "cassettoni" in legno lamellare.

Infine l''edificio comprende una serie di tecniche volte alla riduzioni dei consumi, come riscaldamento e raffrescamento geotermico, pannelli fotovoltaici e sistema di recupero delle acque piovane.  

Villa Emma e il suo intorno, un itinerario artistico punteggiato da sedie in bronzo

La narrazione dell'itinerario artistico diffuso invece, che lega i luoghi disseminati fra Villa Emma, il centro storico di Nonantola e il suo circondario, è lasciata ad un insieme di piccole seggiole in bronzo, oggetti comuni che evocano la sfera domestica dell'accoglienza e dell'ospitalità.

Davanti a Villa Emma | i progetti in mostra

Torre dei Modenesi, via Roma 18 - Nonantola
30 - 31 marzo e 5 - 7 aprile 2019 | ore 16.00 - 19.00

PREMIAZIONE
Teatro Troisi, Viale delle Rimembranze 8 - Nonantola
domenica 31 marzo 2019 | ore 17.00

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