Il Dl Semplificazioni è legge: il testo a fronte con le modifiche al Tu Edilizia

Architetti: "Avremo dei centri storici congelati"

Facilitati - ma non nei centri storici condannati al "congelamento" - gli interventi di demolizione e ricostruzione, se finalizzati all'adeguamento antisismico e all'efficientamento energetico. Questi, rientrano nella ristrutturazione edilizia anche se il nuovo edificio ha diversa sagoma, diversi prospetti e sedime, nonché caratteristiche planivolumetriche e tipologiche differenti rispetto all'immobile sostituito. 

Diventa più facile la sostituzione edilizia effettuata nel rispetto delle distanze legittime preesistenti: la demolizione e ricostruzione può avvenire anche quando le dimensioni del lotto non consentono di variare l'area di sedime al fine dell'adeguamento del nuovo edificio alle distanze minime tra edifici e dai confini.

Sono alcune delle novità che entrano nel Dl Semplificazioni diventato legge. Il provvedimento è stato licenziato definitivamente alla Camera e ora si attende la pubblicazione della legge di conversione in Gazzetta ufficiale.

Le semplificazioni, sopra richiamate, introdotte con l'intento di facilitare la riqualificazione del patrimonio edilizio, non hanno valore nelle zone omogenee A (e in quelle ad esse assimilabili secondo la normativa regionale e i piani urbanistici comunali), dove gli interventi di demolizione e ricostruzione sono consentiti solo nell'ambito dei piani urbanistici di recupero e di riqualificazione particolareggiati.

Nelle zone A , inoltre, gli interventi di demolizione e ricostruzione e quelli di ripristino di edifici crollati o demoliti rientrano nella ristrutturazione edilizia soltanto se avvengono nel rispetto della sagoma, dei prospetti, del sedime e delle caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell'edificio preesistente. Inoltre non devono esserci aumenti di volume.

Sono tante le modifiche apportate al Tu Edilizia (Dpr 380 del 2001), per le quali si rimanda all'articolo aggiornato alle ultime (e definitive) modifiche introdotte dal Senato (Dl Semplificazioni: le modifiche - definitive - al Tu Edilizia). 

Intanto ecco una utile tabella (estratta dai dossier di Camera e Senato) in cui Tu previgente al Dl Semplificazioni viene messo a confronto dapprima con le modifiche apportate dal Dl Semplificazioni e poi con quelle introdotte durante l'iter di conversione.

Aggiornamento del 15 settembre
La legge di conversione del Dl Semplificazioni è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 14 settembre (è in vigore da oggi).
»» IL TESTO COORDINATO

La tabella di raffronto con le modifiche al Tu Edilizia

Dure critiche anche da parte degli Architetti per le misure relative alla «zone A»

Le misure che riguardano le zone omogenee A sono state oggetto di dure critiche. Alla voce dei costruttori si è aggiunta anche quella di alcuni Ordini provinciali degli Architetti.

«Secondo gli Ordini italiani, l'art.10 del Decreto - si legge in una nota pubblicata dagli Architetti di Milano - denota la totale mancanza di conoscenza della materia che si vuole riformare. Il riferimento è all'emendamento che prevede limiti alla rigenerazione urbana nelle zone omogenee A (individuate dal DM 1444/1968, o a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai piani urbanistici comunali) a prescindere dal valore storico-artistico degli edifici. In queste zone, gli interventi di demolizione e ricostruzione saranno consentiti esclusivamente nell'ambito dei piani urbanistici di recupero e di riqualificazione particolareggiati, di competenza comunale. I limiti alla demolizione e ricostruzione, in sostanza, non saranno circoscritti solo agli edifici di pregio e quindi non sarà semplificata la sostituzione edilizia per tutti quegli edifici che, pur trovandosi in un centro storico, non hanno alcun valore, ma sono talvolta abbandonati all'incuria».

«Avremo dei centri storici congelati nel loro stato attuale: edifici di pregio ed ecomostri posti sullo stesso piano, ecomostri improvvisamente, inaspettatamente ed incredibilmente elevati ad un rango di dignità irreale. Le città italiane verranno ibernate e consegnate al passato. Città che non potranno evolvere ed essere al passo con le esigenze dei tempi, con i servizi in continua evoluzione per i cittadini».

di Mariagrazia Barletta

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