Il Pritzker 2021 va a Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal

Impegno verso la riqualificazione ma senza vena nostalgica: il Pritzker quest'anno premia l'«architettura democratica» di Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, autori di progetti «sempre rispettosi, premurosi e responsabili».

Il loro lavoro - recita il verdetto - «riflette lo spirito democratico dell'architettura. Attraverso le loro idee, l'approccio alla professione e gli edifici che ne derivano, hanno dimostrato che è possibile perseguire senza nostalgia un impegno verso un'architettura rigenerativa che sia allo stesso tempo tecnologica, innovativa e sensibile rispetto alla tematica ecologica. Questo è il mantra di Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal da quando hanno fondato il loro studio con sede a Parigi nel 1987».

«Generosità di spazi ed economia di mezzi e materiali»: sono alcuni dei tratti distintivi dei progetti firmati Lacaton-Vassal, apprezzati dalla giuria e che sembrano quasi presi a prestito dal manifesto della Biennale «Freespace» di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, precedenti vincitrici dell'ambito premio. Massima attenzione al benessere degli utenti, innovazione e sensibilità rispetto alle tre declinazioni del concetto di sostenibilità, sono alcune costanti rintracciabili nei lavori dei due architetti.

FRAC Nord-Pas de Calais, photo courtesy of Philippe Ruault

Transformation of G, H, I Buildings, Grand Parc, 530 Units, Social Housing (with Frédéric Druot and Christophe Hutin), photos courtesy of Philippe Ruault

Tra i progetti realizzati vi è Place Léon Aucoc a Bordeaux, dove con un intervento minimo, basato sulla sostituzione della ghiaia, la rivisitazione del verde e del traffico, i progettisti riescono a conferire una potenzialità inaspettata al luogo. Sono ben noti i progetti in ambito residenziale come quello per la trasformazione dell'isolato parigino Tour Bois le Prêtre e di un brano del quartiere Grand Parc a Bordeaux (entrambi realizzati con Frédéric Druot), dove hanno ottenuto risultati incredibili di rinnovamento aggiungendo estensioni, giardini d'inverno e balconi agli edifici esistenti. Nuovi elementi che consentono libertà di utilizzo, con impatto estremamente positivo sulla vita degli abitanti.

Tra i progetti più recenti va ricordato il pluripremiato Frac, il museo di Dunkerque (Francia) che ospita le collezioni pubbliche di arte contemporanea, commissionato dalla Regione Nord-Pas de Calais. I nuovi spazi espositivi nascono dal riutilizzo di un capannone del porto, poi duplicato attraverso un volume trasparente e leggero di dimensioni e forma analoghe a quelle della preesistenza. L'approccio è stato apprezzato anche dalla giuria del Pritzker, che lo definisce «rispettoso dell'eredità» e al contempo «privo di nostalgia verso il passato».

Anne Lacaton (1955, Saint-Pardoux, Francia) e Jean-Philippe Vassal (1954, Casablanca, Marocco) si sono incontrati alla fine degli anni '70 all'École Nationale Supérieure d'Architecture et de Paysage di Bordeaux. Vassal si è poi trasferito in Niger, raggiunto a più riprese da Lacaton. Un'esperienza, quella dell'Africa, che ha influenzato la genesi delle teorie e dell'approccio all'architettura dei due progettisti. Risparmiare risorse e fare tanto con poco sono da allora diventati due concetti-guida per il duo francese.

École Nationale Supérieure d'Architecture de Nantes, photo courtesy of Philippe Ruault

«Il Niger è uno dei Paesi più poveri del mondo e le persone sono così incredibili, così generose, che fanno quasi tutto con niente, sempre in cerca di risorse, ma con ottimismo, poesia e inventiva. È stata davvero una seconda scuola di architettura», ricorda Vassal. A Niamey, in Niger, Lacaton e Vassal hanno condiviso il primo progetto:una capanna di paglia costruita con rami di cespugli locali.

Trasferitisi a  Parigi nel 1987, in oltre tre decenni hanno realizzato moltissimi progetti, anche di urbanistica, spaziando tra residenze private, social housing, luoghi per la cultura e la formazione (va ricordata la Scuola nazionale di Architettura di Nantes) e spazi pubblici. Impossibile non menzionare la Maison Latapie a Floirac, un progetto precursore dei tempi, realizzato nel 1993 per una famiglia che aveva a disposizione un budget limitato. Lacaton e Vassal realizzano una struttura in policarbonato, dando vita ad una serra e ad un microclima interno ideale sia in estate che in inverno.

Latapie House, photos courtesy of Philippe Ruault

«Fin dall'inizio, abbiamo studiato le serre dei giardini botanici, con le loro imponenti e fragili piante, la bella luce, la trasparenza e la capacità di trasformare in modo semplice il clima esterno. Creano un'atmosfera e delle sensazioni: volevamo riportare quella stessa delicatezza nell'architettura», spiega Lacaton.

Entrambi  gli architetti sono professori universitari, tra l'altro invitati in Atenei di tutto il mondo. Lacaton insegna Architettura e Design allo Swiss Federal Institute of Technology ETH di Zurigo; Vassal è professore alla Universität der Künste di Berlino.

di Mariagrazia Barletta

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