Dl Sostegni: fondo perduto e contributi "light" per i professionisti

Un contributo a favore dei soggetti che svolgono attività d'impresa, arte o professione, titolari di partita Iva e residenti nel territorio dello Stato, con ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro, che abbiano perso almeno il 30% del fatturato medio mensile rispetto al 2019.

È entrato nel Dl Sostegni, approvato in Consiglio dei ministri lo scorso venerdì, il contributo a fondo perduto a favore di imprese e professionisti. Si attende la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale.

Il contributo spetta a condizione che l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell'anno 2020 sia inferiore del 30 per cento rispetto all'ammontare medio mensile di fatturato e corrispettivi del 2019. Per determinare tali importi si fa riferimento alla data di effettuazione dell'operazione di cessione dei beni o di prestazione dei servizi. Significa che i professionisti devono far riferimento alle fatture emesse nel 2019 e nel 2020.

Aggiornamento del 23 marzo
Il Dl Sostegni è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 22 marzo ed è in vigore da oggi.
Confermati sia il contributo a fondo perduto per i professionisti (art.1) sia l'incremento delle risorse che serviranno ad esonerare i professionisti dal pagamento dei contributi previdenziali qualora abbiano subito un calo del fatturato di almeno il 33 per cento nel 2020 (art. 3).

Pronti il modello e le istruzioni per richiedere il contributo.
Domande dal 30 marzo al 28 maggio 2021.

IL TESTO DEL DL SOSTEGNI

Il contributo è pari a una percentuale del calo di fatturato medio mensile registrato nel 2020 rispetto al 2019 Cinque le fasce di ristoro basate sul fatturato 2019:

• 60% della perdita media mensile per fatturati inferiori a 100.000 euro
• 50% per fatturati fra 100.000 e 400.000 euro
• 40% per fatturati fra 400.000 e 1 milione di euro
• 30% per fatturati fra 1 e 5 milioni di euro
• 20% per fatturati fra 5 e 10 milioni di euro

In ogni caso, l'importo del contributo a fondo perduto non può essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a 2mila euro per le società. Il tetto massimo al momento è fissato in 150mila euro. Infine, a scelta del contribuente, il contributo a fondo perduto è riconosciuto sotto forma di contributo diretto o di credito d'imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione.

Si potrà fare richiesta, in via telematica, all'Agenzia delle Entrate.

Va ricordato che la legge di Bilancio 2021 aveva previsto un parziale esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per i professionisti iscritti alle Casse di previdenza private che avessero subito un calo del fatturato di almeno il 33 per cento nel 2020 rispetto al 2019. La misura non è stata ancora attuata in quanto manca il decreto del ministero del Lavoro (da emanare con il concerto dell'Economia) che avrebbe dovuto stabilire le modalità applicative dell'agevolazione, ma nel Dl Sostegni le risorse per far fronte a tale misura (destinata a professionisti e autonomi, iscritti all'Inps e alle Casse private) sono state innalzate e portate da 1 milione a 2,5 milioni di euro per il 2021.

di Mariagrazia Barletta

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