Mobility manager: l'era Covid disegna la professione del promotore della mobilità sostenibile

In "Gazzetta" il decreto che delinea una professione in divenire e conferma nuovi obblighi

di Mariagrazia Barletta

Può essere «d'area», ossia a servizio del Comune, ma anche «aziendale» ed ha un compito ben preciso: incidere sulla domanda di trasporti per promuovere la mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di aziende private e pubbliche amministrazioni. L'era Covid ha immesso sulla rampa di lancio la figura del mobility manager, una sorta di professionista abilitato alla decongestione del traffico cittadino, che già un decreto del ministro dell'Ambiente (Dm 27 marzo 1998) aveva introdotto, ma con non troppo successo. Due i provvedimenti che ne delineano il futuro: un Dm appena pubblicato e un fondo da 50 milioni istituito dal Dl Sostegni bis.

Con la pubblicazione in "Gazzetta ufficiale" (del 26 maggio) del decreto firmato dai ministri della Transizione ecologica e delle Infrastrutture (Dm 12 maggio 2021), in vigore dal 27 maggio, si concretizza l'obbligo per le aziende private medio-grandi e per le Pa di nominare un mobility manager che rediga un Piano degli spostamenti casa-lavoro (Pscl), un documento da elaborare per orientare le scelte del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile e alternative all'uso individuale del veicolo privato.

L'obbligo (inasprito rispetto a quanto aveva disposto il Dm del 1998) nasce dal Dl Rilancio (Dl 34 del 2020), lo stesso che in piena pandemia ha introdotto il Superbonus al 110 per cento: le aziende private e le amministrazioni pubbliche, con singole unità locali con più di 100 dipendenti, che hanno sede in un capoluogo di regione, in una città metropolitana, in un capoluogo di provincia o in un comune con più di 50mila abitanti, sono tenute alla redazione del Pscl. Ad elaborare il piano è appunto il mobility manager. 

Un impulso arriva anche dal Dl Sostegni bis che prevede l'istituzione di un fondo da 50 milioni di euro presso il ministero delle Infrastrutture e la mobilità sostenibili, da destinare alle imprese e alle Pa che provvedono a nominare un mobility manager predisponendo, entro il prossimo 31 agosto, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale. A patto, però, che - tendo in considerazione le limitazioni anti-contagio - il Pscl possa contribuire efficacemente ad alleggerire la pressione dei lavoratori sul trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano. Le risorse del Fondo - destinato anche ai piani predisposti dai mobility manager scolastici - sono indirizzati al finanziamento di iniziative di mobilità sostenibile, incluse quelle di car-pooling, di car-sharing, di bike-pooling e di bike-sharing, coerenti con le previsioni dei piani degli spostamenti casa -lavoro. 

La misura del Dl Sostegni bis deve però fare i conti con le scadenze del Dm appena pubblicato che, ad esempio, prevede l'emanazione di un ulteriore decreto attuativo. Questo definirà le linee guida per la redazione dei Pslc.

Dm mobility manager

Chi è il mobility manager

Che sia «aziendale» o «d'area», il mobility manager deve essere un professionista con riconosciuta competenza professionale e/o comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell'ambiente.

Il suo strumento principale d'azione è il Piano degli spostamenti casa-lavoro (Pscl), che, oltre a spingere i lavoratori ad abbandonare l'uso di mezzi privati inquinanti, deve valutare anche i benefici delle misure in esso previste, in termini di sostenibilità, con riferimento ai dipendenti, all'impresa o alla pubblica amministrazione che lo adotta, e alla collettività.

Nelle aziende, il mobility manager supporta le attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile. Nei Comuni, il mobility manager d'area svolge funzioni di raccordo tra i mobility manager aziendali e supporta l'amministrazione nella definizione e implementazione di politiche di mobilità sostenibile. I comuni e le pubbliche amministrazioni in generale, scelgono il mobility manager tra il personale di ruolo.

Le scadenze

Le imprese e le Pa che rientrano nell'obbligo devono far redigere il piano entro il 31 dicembre di ogni anno e trasmetterlo al comune territorialmente competente entro quindici giorni dall'adozione. Per il primo anno di applicazione dei nuovi obblighi, aziende e amministrazioni pubbliche devono redigere il primo Pscl entro 180 giorni dall'entrata in vigore del Dm 12 maggio 2021, ossia entro il 23 novembre 2021. 

Non sono previste sanzioni per gli inadempienti nel Dm e nemmeno nel Dl Rilancio, ma solo incentivi per i comuni più virtuosi. Nell'ambito dei programmi di finanziamento per la realizzazione di interventi di mobilità sostenibile promossi dal Ministero della transizione ecologica, dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili può essere assegnata una premialità ai comuni che presentano un progetto derivante dalla integrazione e dal coordinamento di più Pscl relativi al proprio territorio. Ovviamente, anche il nuovo fondo istituito con il Dl Sostegni-bis costituisce un elemento destinato a dare impulso al lavoro del mobility manager.

Occorre un altro Dm per l'adozione delle linee guida per i Pscl

Ora manca un altro passaggio chiave per completare il quadro normativo: nei prossimi 90 giorni devono essere emanate le linee guida per la redazione e l'implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro. La competenza è dei ministeri della Transizione ecologica e delle Infrastrutture (Mims). 

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