«Quest'arcobaleno è merito di Maria Lai!» - esclama Stefano Boeri prima di andare via.

Si conclude così, con un acquazzone estivo e un arco di sette colori nel cielo, sopra la Stazione dell'Arte, l'inaugurazione di "Sii albero", la mostra a cura di Davide Mariani - direttore del museo - e Stefano Boeri Architetti, nata con l'intento di integrare architettura e arte visiva, affiancando due figure che, seppur in maniera differente, hanno messo al centro una nuova visione di comunità e rapporto con la natura.

Un percorso espositivo suddiviso in tre momenti che dialogano reciprocamente, dall'esposizione nella nuova project room - che mostra il modello in scala del Bosco Verticale di Milano - all'installazione "Radura degli Abbracci", riproduzione in scala ridotta di un progetto del 2016, un video sulla scenografia per le Troiane di Euripide a Siracusa e, infine, la sequenza di schizzi e fotografie di progetti di Radure nel Mondo.

"Il nostro lavoro è stato quello di entrare in punta di piedi a casa di un'artista come Maria Lai, anticipatrice dell'arte relazionale, dove relazione non sta solamente nel senso di interagire con le comunità, ma anche di coinvolgere la natura. E Legarsi alla Montagna¹ è stata da questo punto di vista un'opera formidabile". - ha dichiarato Stefano Boeri durante la cerimonia di inaugurazione.

¹ Legarsi alla Montagna è l'opera che Maria Lai fece nel paese di Ulassai nel 1981. L'ispirazione venne da una leggenda del luogo, e consistette nel (col)legare, con metri di tela jeans, tutti gli abitanti del paese.

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«Credo che il modo giusto per avvicinarci all'opera di Maria Lai sia quello di parlare dell'idea di relazione e di reciprocità. Anche il senso di fragilità che questa pandemia ci ha trasmesso ci fa capire che, forse, il rapporto  con l'ambiente che in passato abbiamo costruito a fatica, in modo arrogante e prepotente, ha falsato la nostra idea di natura vivente e, forse, ci ha illuso che fosse possibile creare una distanza o una separazione. E invece un piccolo microrganismo ci ha fatto capire che siamo un pezzo della natura e anzi, che la natura è dentro di noi. Questa è una lezione che dobbiamo capire a fondo e, per chi fa il mio lavoro, significa ripensare completamente il ruolo dell'architettura, ripensare alla biodiversità, che è diventata un elemento probabilmente fondamentale per migliorare la qualità della nostra vita come specie sul pianeta. [...]
Insieme al mio studio abbiamo cercato di portare qui alcuni lavori che abbiamo fatto e che raccontano un po' della nostra ossessione progettuale. Ovviamente noi abbiamo lavorato in un campo che è quello di costruire gli spazi, Maria Lai è un gigante che ha lavorato creando degli immaginari» -
conclude l'architetto.

foto: © Elisa Scapicchio

Sii albero. I tre momenti della mostra 

IL BOSCO VERTICALE A ULASSAI: UN GRATTACIELO NELLA "CASA DELLE JANAS"

La prima tappa è nella Casa delle Janas, una piccola stanza che ospita il modello in scala 1:50 del grattacielo del Bosco Verticale, affiancato da supporti didattici e video che illustrano la visione di Boeri di città sostenibile in relazione alla doppia sfida del cambiamento climatico e dell'aumento progressivo della popolazione mondiale.

Un gioco di opposti che, decontestualizzando il progetto, invita a riflettere sui cambiamenti paradigmatici che interessano la società contemporanea e la conseguente riscoperta della dimensione locale e dei suoi valori  culturali, sociali e ambientali.

foto: © Elisa Scapicchio

RADURA. IL CERCHIO DELLA VITA E LA RINASCITA DELLA NATURA

Nell'ampio cortile, la "Radura degli abbracci", accompagnata dalla suggestiva melodia del violoncello di Piero Salvatori con il brano "Visioni", rappresenta un prototipo di spazio pubblico. L'installazione, realizzata attraverso novantacinque cilindri di legno di abete di cinque metri di altezza e sei centimetri di diametro, dà vita a un luogo permeabile e al tempo stesso intimo, in cui il visitatore può accedere per vivere un'esperienza originale di contatto con la natura.

foto: © Elisa Scapicchio

DAL BOSCO MORTO PER LE TROIANE ALLA RADURA DELLA MEMORIA

All'interno del museo, negli spazi di quella che un tempo fu la ex rimessa del treno, trova posto il cortometraggio "Troiane" diretto da Stefano Santamato e prodotto da Paolo Soravia / The Blink Fish per Stefano Boeri Architetti. Un racconto del viaggio degli abeti divelti dalla Tempesta Vaia del Friuli, "rinati", dopo un viaggio di 1.500 km tra paesaggi, colori e suoni, nella scenografia de Le Troiane di Euripide al teatro greco di Siracusa.

foto: © Elisa Scapicchio

Al piano superiore, invece, il percorso espositivo si chiude con una selezione di progetti, schizzi, foto e disegni riferiti alle varie installazioni di Radura nel mondo, fino alla Radura della memoria, l'ultimo esemplare realizzato a Genova, in seguito al crollo del Ponte Morandi. 

foto: © Elisa Scapicchio

STEFANO BOERI. SII ALBERO
Stazione dell'Arte, Ulassai
20 giugno - 19 settembre 2021
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 19:30 (orario continuato)
Chiusura settimanale: lunedì
Visite guidate: 9:00; 11:00; 13:00; 14:30; 16:00; 18:00

+info: stazionedellarte.com

Stazione dell'Arte, Ulassai | foto: © Elisa Scapicchio

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pubblicato il:

giu 20
set 19

«Sii albero» la mostra di Stefano Boeri nel cuore della Sardegna L'architetto milanese dialoga con Maria Lai negli spazi della Stazione dell'Arte a Ulassai
Stazione dell'Arte, Ulassai

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