150 anni di Giacomo Balla, la casa di via Oslavia apre al pubblico per la prima volta e una mostra ne celebra il genio creativo

visita guidata + mostra tematica al MAXXI

Come celebrare i 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla se non con l'apertura al pubblico, per la prima volta, della sua incredibile abitazione romana di via Oslavia? Un'opera d'arte totale rimasta chiusa per trent'anni.

Un'iniziativa eccezionale, promossa dal MAXXI, affiancata dalla straordinaria mostra - curata da Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi - che evidenzia la straordinaria contemporaneità creando una connessione nello spazio e nel tempo. 

«Un progetto "totale", come totale era l'idea di arte del grande Maestro futurista» - spiega Giovanna Melandri, Presidente del MAXXI - «Una visione dell'arte a 360 gradi sorprendentemente attuale e di grande ispirazione per le comunità creative di oggi».

«Quella immaginata da Balla e dalle sue figlie è una modernità che oggi ci risulta molto familiare» - racconta la curatrice Domitilla Dardi - «Parla di superamento delle barriere disciplinari, di contaminazioni e commistioni concettuali, di convivenza tra linguaggio astratto e figurativo. E soprattutto di identificazione tra arte e vita: vivere senza soluzione di continuità la propria arte è quello che rende il loro un "progetto diffuso" che riguarda i quadri tanto quanto i piatti di ogni giorno, le sculture, gli arredi, ma anche i vestiti che indossavano diventando essi stessi opere d'arte semoventi. Non a caso i grandi progettisti degli anni '70 avevano trovato in questo approccio le loro radici e i contemporanei riescono con agilità a proseguirne la riflessione, oggi che quel futuro è divenuto il nostro presente».

Casa Balla. Dalla casa all'universo e ritorno è progetto prodotto e realizzato in collaborazione la Sovrintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con il in supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e il contributo di Banca d'Italia e degli sponsor Laura Biagiotti, Mastercard e Cassina.

Giacomo Balla e le sue figlie, Roma 1932. Archive of Theo and Nelly van Doesburg © GIACOMO BALLA, by SIAE 2021

Giacomo Balla, la casa di via Oslavia

apertura al pubblico

Giacomo Balla visse e lavorò in via Oslavia fino 1958, anno della sua morte.

Vi si trasferì nel 1929, dopo diversi anni in via Nicolò Porpora in un antico edificio conventuale con affaccio sul verde di Villa Borghese, insieme alla moglie Elisa e le due figlie Luce ed Elica, anch'esse pittrici, che l'hanno abitata e custodita fino agli anni Novanta.

Dal 2004 la casa è protetta da vincolo di tutela, anno in cui fu oggetto di un primo intervento di restauro, seguito, nel 2018, da ulteriori lavori di messa in sicurezza da parte della Banca d'Italia in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma, grazie a cui è stato possibile allestire la casa rendendola finalmente fruibile al pubblico.

Un appartamento anonimo e borghese che la famiglia Balla trasformò in una vera e propria opera d'arte, un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, mobili e arredi decorati, utensili autocostruiti, quadri e sculture, abiti disegnati e cuciti in casa e tanti altri oggetti che, insieme, hanno creato un unico e caleidoscopico progetto totale.

Il primo atto della visita è proprio davanti alla soglia, con la targhetta/firma sul portone che riporta la dicitura "FuturBalla". Superato l'ingresso, ecco che inizia il viaggio nella casa-universo dell'artista: dal corridoio al soggiorno i visitatori potranno seguire la versione italiana del docufilm Balla et le Futurisme di Jack Clemente, Leone d'oro nel 1972 alla Biennale del Cinema di Venezia, per proseguire la visita nello Studiolo rosso, nelle stanze di Luce ed Elica, fino ala cucina e alla suggestiva stanza da bagno.

Luce, colori e movimento sono gli ingredienti della casa, che riflette le idee del manifesto sulla Ricostruzione futurista dell'Universo firmato da Balla e Fortunato Depero nel 1915, superandolo.

Il dinamismo futurista si traduceva, per Balla, in un continuo creare, riflesso nella sua abitazione trasformata in un'officina, una sorta di antica bottega rinascimentale in cui oggetti di diverso genere da lui ideati e costruiti per la vita quotidiana (come tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piatti e piastrelle, poveri nei materiali ma ricchissimi nella vena creativa) convivono con quadri, disegni e sculture.

Casa Balla raccoglie inoltre diverse opere pittoriche delle figlie Luce ed Elica.

VISITE A CASA BALLA
Roma, via Oslavia 39B

Le visite saranno scaglionate su diverse fasce orarie e suddivise per gruppi di 12 persone.
Prenotazione è obbligatoria su casaballa.maxxi.art

CASA BALLA, Via Oslavia Camera di Luce dettaglio / Luce's room detail Foto M3Studio Courtesy Fondazione MAXXI © GIACOMO BALLA, by SIAE 2021

CASA BALLA Via Oslavia Studiolo rosso / Red small Study Foto M3Studio Courtesy Fondazione MAXXI © GIACOMO BALLA, by SIAE 2021

Casa Balla. Dalla casa all'universo e ritorno

la mostra al Maxxi

Il viaggio nell'universo di Giacomo Balla prosegue nella Galleria 5 del Museo MAXXI, dove trovano spazio arazzi, disegni, bozzetti, mobili, arredi originariamente parte di Casa Balla, in dialogo con otto nuove produzioni di architetti, artisti e designer contemporanei internazionali. Si tratta di una serie di opere realizzate ad hoc che riflettono sulle numerose suggestioni di Casa Balla come opera d'arte totale, facendo emergere la profonda attualità di pensiero del poliedrico Maestro e creando un collegamento spazio-temporale tra la casa degli anni '30 e il museo del XXI secolo.

Il percorso espositivo ha inizio nella hall del museo, con l'ipnotica installazione The Strokes (Surround Sound) di Jim Lambie, pensata per i due ascensori che conducono il visitatore verso la Galleria.

Proseguendo, si incontra il lavoro di Leonardo Sonnoli, Composizioni tipografiche, reinterpretazione delle 5 parole e concetti cari a Balla (non vedere doppio, non dirlo, tik tak, universo, modificante) dandone una lettura balliana che privilegia l'aspetto visivo, grafico e tipografico.

Segue poi il film La grotta del futuro di Bêka & Lemoine, realizzato in presenza nella casa dell'artista e Come la luna si vede a volte in pieno giorno di Alex Cecchetti, opera d'arte totale di spirito balliano che unisce danza, musica, performance, moda.

Emiliano Maggi realizza tre sculture di legno, bronzo e specchio, ognuna intitolata Notturno, che rimandano all'interesse di Balla per la dimensione onirica e immaginifica del sonno e della notte, mentre Senza titolo, il corpo di fotografie di Carlo Benvenuto, crea un'atmosfera rarefatta ritraendo oggetti domestici provenienti dall'abitazione, che evocano la quotidianità di Casa Balla.

Ricerca e innovazione caratterizzano, invece, il progetto di Cassina con Patricia Urquiola, che disegna The Communal Table, un grande tavolo ispirato alle asimmetrie e ai tagli diagonali dei mobili di Balla, realizzato con basi in policarbonato trasparente colorato che enfatizzano quelle compenetrazioni iridescenti care al maestro.

Infine, la versione filmica del lavoro digitale Camera Balla di Space Popular, una ricostruzione virtuale di Casa Balla progettata senza averne mai visto lo spazio fisico, ma solo attraverso le suggestioni dei racconti e delle immagini.

CASA BALLA. DALLA CASA ALL'UNIVERSO E RITORNO
MAXXI - Museo delle arti del XXI secolo | galleria 5
17 giugno - 21 novembre 2021

Biglietti
Casa Balla + Museo MAXXI: Intero € 22,00 | Ridotto € 20,00
Solo Museo MAXXI: Intero € 12,00 | Ridotto € 9,00

+info: maxxi.art

CASA BALLA, Via Oslavia Corridoio dettaglio / Hallway detail Foto M3Studio Courtesy Fondazione MAXXI © GIACOMO BALLA, by SIAE 2021

Carlo Benvenuto Senza titolo, 2021 C-print Courtesy Carlo Benvenuto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il:

giu 17
nov 21

150 anni di Giacomo Balla, la casa di via Oslavia apre al pubblico per la prima volta e una mostra ne celebra il genio creativo visita guidata + mostra tematica al MAXXI
Museo MAXXI, via Guido Reni 4A, Roma

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