Sicurezza sul lavoro: inasprite le sanzioni e stretta sul lavoro in nero nel Dl Fiscale

Il Consiglio dei ministri di venerdì 15 ottobre ha approvato il Dl Fiscale che, oltre a contenere alcune misure in materia di economia e fisco, interviene sul testo unico Sicurezza, ossia sul Dlgs 81 del 2008, per inasprire le sanzioni in caso di gravi violazioni della normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e combattere con maggiore efficacia il ricorso a lavoratori in nero. Viene inoltre rafforzato il ruolo dell'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl).

Lavoro in nero, si abbassa la soglia per la sospensione dell'attività imprenditoriale

Cambiano innanzitutto le condizioni necessarie per l'adozione del provvedimento cautelare della sospensione dell'attività imprenditoriale interessata dalle violazioni. Scende, infatti, dal 20 al 10% la quota di personale in nero, che, in seguito ad accertamento, consente all'Inl di adottare il provvedimento di sospensione dell'attività.

Inoltre, non è più richiesta alcuna "recidiva" ai fini della adozione del provvedimento che scatta subito a fronte di gravi violazioni prevenzionistiche. La nuova disciplina del provvedimento cautelare prevede altresì l'impossibilità, per l'impresa destinataria del provvedimento, di contrattare con la pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione.

Violazione norme sicurezza, inasprite le sanzioni

Nel caso in cui vengano accertate gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro è prevista la sospensione dell'attività, anche senza la necessità di una reiterazione degli illeciti. Per poter riprendere l'attività produttiva è necessario non soltanto il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, ma anche il pagamento di una somma aggiuntiva di importo variabile a seconda delle violazioni contestate. L'importo è raddoppiato se, nei cinque anni precedenti, la stessa impresa ha già avuto un provvedimento di sospensione.

Il Dl dovrebbe elencare le violazioni gravi che implicano la sospensione, tra queste dovrebbero esserci, la mancata redazione del Documento di valutazione dei rischi (Dvr) e la presenza di lavoratori che non hanno ricevuto la dovuta formazione. Si tratterebbe di una lista provvisoria, sarà poi un apposito decreto del ministero del Lavoro, sentiti il Viminale e la Conferenza Stato-Regioni, a definire tutti i casi in cui la violazione delle norme comporta la sospensione dell'attività.

Rafforzato l'Ispettorato nazionale del lavoro

Sono estese le competenze di coordinamento all'Inl - Ispettorato nazionale del lavoro - negli ambiti della salute e sicurezza del lavoro. All'estensione delle competenze attribuite all'INL si accompagneranno un aumento dell'organico - è prevista l'assunzione di 1.024 unità - e un investimento in tecnologie di oltre 3,7 milioni di euro nel biennio 2022/2023 per dotare il nuovo personale ispettivo della strumentazione informatica necessaria a svolgere l'attività di vigilanza. Previsto anche l'aumento del personale dell'Arma dei Carabinieri dedicato alle attività di vigilanza sull'applicazione delle norme in materia di diritto del lavoro, legislazione sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro, che passerà dalle attuali 570 a 660 unità dal 1° gennaio 2022. 

Rafforzamento Sinp

Viene rafforzata la banca dati dell'Inail, il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp), per il quale si punta a una definitiva messa a regime e a una maggiore condivisione delle informazioni in esso contenute. Gli organi di vigilanza sono tenuti ad alimentare un'apposita sezione della banca dati, dedicata alle sanzioni applicate nell'ambito dell'attività di vigilanza svolta nei luoghi di lavoro. Mentre l'Inail dovrà rendere disponibili alle Aziende sanitarie locali e all'Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate e agli infortuni denunciati.

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