Finalmente anche Bologna ha il suo The Student Hotel (TSH). Dopo Firenze Lavagnini, inaugurato nel luglio 2018 - e in attesa della sede romana, di quella torinese e del bis fiorentino - in piena crisi pandemica ha ufficialmente aperto le porte, nel quartiere Bolognina, la sedicesima struttura del gruppo olandese, leader di questo innovativo format di ospitalità ibrida che combina accoglienza (di breve, medio e lungo termine), co-working e spazi di lavoro, tempo libero, wellness, leisure, spazi food&beverage. E molto altro.

Quando Charlie MacGregor ha fondato The Student Hotel, infatti, lo ha fatto nella convinzione che gli studenti, oltre agli alloggi, meritassero spazi stimolanti per crescere, confrontarsi, trovare la propria strada, realizzare il proprio potenziale e cambiare il mondo. Magari divertendosi, in un ambiente curato in ogni dettaglio. Quello che è accaduto poi (ampiamente confermato dal successo imprenditoriale del gruppo che continua a prevedere nuove aperture in giro per l'Europa) è noto: oggi, TSH ha dato vita ad una comunità inclusiva, aperta e divertente, che attrae non solo più studenti, ma viaggiatori, nomadi digitali e spiriti curiosi.

Esperienza + accoglienza x flessibilità = TSH

Un hotel pensato per offrire agli utenti, sia italiani che internazionali, un servizio per venire incontro a tutte le esigenze di ospitalità, incluse quelle lavorative. Non solo stanze dunque, ma tanti spazi comuni funzionali: il Bistro and Café, la piscina, la palestra, il parcheggio sotterraneo, le zone chill- out e, per chi avesse necessità di lavorare, i Collab con scrivanie e sale riunioni.

Quello che oggi si chiama turismo esperienziale, proprio per questa sua capacità di rendere il soggiorno (da una sola notte fino a un anno intero!) un momento unico e coinvolgente per tutti e 5 i sensi: TSH è capostipite di questa tendenza crescente nel mondo hôtellerie, che punta a ricreare luoghi polifunzionali in cui i turisti possono mescolarsi con studenti da ogni parte del mondo e con il vicinato. Una sorta di comunità allargata e interconnessa.

Ha dichiarato a proposito Michael Giuliano, direttore del TSH Bologna "questo è un hotel 4 stelle che va oltre il classico concept di accoglienza turistica, ibridandolo verso un modello più al passo con la fluidità del tempo presente e delle persone che lo vivono. Il risultato è un ambiente in grado di ospitare studenti, freelance e viaggiatori: un melting pot di persone diverse accomunate da uno spirito giovanile, curioso e aperto. A loro offriamo un playground di servizi che permettono di soggiornare, lavorare, studiare e divertirsi, tutto sotto lo stesso tetto".

TSH Bologna, tra design e sostenibilità

Un ex stabile brutalista per uffici da 19mila mq trasformato in hotel di design con 361 camere, strategicamente situato tra la stazione Centrale AV e il prospiciente municipio progettato da Mario Cucinella. Un quartiere, quello della Bolognina, dall'anima multirazziale e dai grandi spazi a disposizione, animato da una presenza crescente di studenti, lavoratori smart e giovani nuclei familiari che hanno contribuito a creare un sempre più esteso processo di riqualificazione urbana e nuove attività.

A seguire gli imponenti lavori di ristrutturazione una cordata di progettisti: da Milano Matteo Fantoni, fondatore di Matteo Fantoni Studio, autore del progetto architettonico e del concept che dice "Abbiamo voluto mantenere la volumetria industriale originale [..] creando un dialogo tra vecchio e nuovo che amplia il significato rigenerativo del progetto". E poi Francesco Conserva, partner di Open Project, responsabile del progetto definitivo, esecutivo e della direzione lavori ("[..] La sfida? trasformare un edificio dismesso in un volano per la rigenerazione di un quadrante della città, con un occhio attento alla sostenibilità ambientale, alla contestualizzazione e all'inclusione") e Giovanni Franceschelli, fondatore e senior architect dei local Rizoma Architetture che hanno invece seguito l'interior design.

foto © Rizoma Architetture 

A farla da padrone?

Colore, pattern, spazi fluidi, tinte sature e materiali sostenibili, come il feltro di PET riciclato e il legno OSB o il CELENIT, mix formato da materiali come il legno, il cemento Portland, la polvere di marmo e l'acqua - isolante acustico naturale e sostenibile. Ma anche grafica e arredi dal sapore vintage scelti non solo per la loro estetica morbida e accattivante ma anche per rispettare quella logica del riutilizzo che prevede di recuperare il più possibile e dargli nuova vita.

La corte interna dell'edificio è stata interamente conservata e trasformata nel cuore pulsante dell'attività sociale di TSH Bologna, grazie alla piscina, alla zona ristorante e ad aree in cui lavorare e studiare anche all'aria aperta.

E grazie all'operazione di street art (tutti i TSH hanno la tendenza ad integrare questo tipo di interventi nei loro progetti) portata a termine dal milanese Never2501, che con i suoi cerchi, le linee ondeggianti e le forme simboliche attrae l'ospite in un vortice ipnotico. 

Panorama vista Municipio di Mario Cucinella 
© The StudentHotel - foto Martino Dini

Insomma tutto in pieno stile TSH, declinato per coniugare elementi di design con spunti local così da rendere la sede bolognese un'esperienza di accoglienza innovativa, creativa e sostenibile "capace di rendere TSH un magnete urbano, un luogo identitario in una città, eternamente ribelle, che già da anni ha avviato un processo di internazionalizzazione".

thestudenthotel.com

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