Codice appalti, applicazione in due tempi (luglio 2023 e gennaio 2024)

Il testo e gli allegati pubblicati in Gazzetta ufficiale

di Mariagrazia Barletta

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed è entrato in vigore il 1° aprile, il nuovo Codice degli appalti (Dlgs 36 del 2023). Ma, la data del 1° aprile è solo formale, perché le disposizioni acquistano efficacia dal 1° luglio 2023. Alcune misure, come tutte quelle che spingono sulla digitalizzazione, vanno invece in vigore dal 1° gennaio 2024. Sui tempi di attuazione incidono anche le previsioni del periodo transitorio che, ad esempio, lasciano in vita alcune disposizioni del vecchio Codice per le procedure in corso.

Il testo con i relativi allegati

Tre livelli di progettazione per i progetti in corso

Come ormai è noto, tra le novità del nuovo Codice vi è il passaggio da tre a due livelli di progettazione. Il definitivo viene abolito e restano in vita il progetto di fattibilità tecnica ed economica e l'esecutivo, ma la tripartizione della progettazione continua a valere per i procedimenti in corso.

Quali sono i procedimenti in corso? A specificarlo è stesso il Codice appalti. Più nel dettaglio, per procedimenti in corso si intendono le procedure per le quali è stato formalizzato l'incarico di progettazione alla data del 1° luglio 2023.

Negli articoli che disegnano il periodo transitorio (dal 224 al 229) viene anche specificato che, nel caso in cui l'incarico di redazione del progetto di fattibilità tecnico economica sia stato formalizzato entro il 30 giugno 2023, la stazione appaltante può procedere all'affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione dei lavori sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica oppure sulla base di un progetto definitivo redatto ai sensi dell'articolo 23 del vecchio Codice dei contratti pubblici (Dlgs 50 del 2016).

Linee guida Anac in pensione dal 1° luglio 2023

Le linee guida dell'Anac dal 1° luglio 2023 perdono efficacia e si applicano le disposizioni del nuovo Codice e dei relativi allegati.

Il vecchio Codice continua ad applicarsi ai procedimenti in corso

Dal 1° luglio 2023 le disposizioni del Dlgs 50 del 2016 continuano ad applicarsi esclusivamente ai procedimenti in corso.

Per procedimenti in corso si intendono:

  • le procedure e i contratti i cui bandi o avvisi siano stati pubblicati prima del 1° luglio 2023; 
  • le procedure e i contratti che non prevedono la pubblicazione di bandi o avvisi, per i quali al 1° luglio 2023 siano stati già inviati gli avvisi a presentare le offerte;
  • per le opere di urbanizzazione a scomputo del contributo di costruzione, i procedimenti in cui le convenzioni urbanistiche siano state stipulate prima del 1° luglio 2023;
  • le procedure di accordo bonario, di transazione e di arbitrato, le procedure relative a controversie aventi a oggetto contratti pubblici, per i quali i bandi o gli avvisi siano stati pubblicati prima del 1° luglio 2023, ovvero, in caso di mancanza di pubblicazione di bandi o avvisi, gli avvisi a presentare le offerte siano stati inviati entro il 30 giugno 2023.

Digitalizzazione, si parte dal 1° gennaio 2024

Diverse le misure del nuovo Codice appalti che vanno in vigore dal 1° gennaio 2024. Rientrano tra queste le nuove disposizioni per la gestione digitale degli appalti che viene intensificata ed estesa all'intero ciclo di vita dei contratti, coinvolgendo le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione. In pratica, tutte le informazioni e le attività riguardanti l'appalto dovranno essere disponibili su piattaforme telematiche interoperabili e confluire nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Ecco, allora, che scatta, sempre dal 1° gennaio 2024 l'obbligo per le stazioni appaltanti di dotarsi di piattaforme di approvvigionamento digitale per poter essere ammesse alla procedura di qualificazione per l'affidamento di lavori, servizi e forniture. Su questo punto, va detto che il nuovo Codice ha innalzato da 150mila e 500mila euro dell'importo dei lavori oltre il quale scatta l'obbligo di qualificazione per le stazioni appaltanti. 

Pnrr e Pnc si continuano ad applicare le semplificazioni costruite ad hoc

Per le procedure di affidamento e i contratti riguardanti investimenti pubblici finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal Pnrr dal Pnc, nonché dai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell'Unione europea, si continuano ad applicare, anche dopo il 1° luglio 2023, tutte le disposizioni e le semplificazioni che i vari decreti sul Pnrr hanno disegnato ad hoc.

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