La prima correzione al nuovo Codice appalti è sulla parità di genere

Che ci sarebbe stata una correzione al nuovo Codice appalti, il governo lo aveva annunciato in una nota che prevedeva l'inserimento della modifica in sede di conversione del cosiddetto decreto Pa (Dl 44 del 2023).

Invece, la nuova misura, che riguarda la promozione della parità di genere nel settore degli appalti pubblici, fa ingresso nel decreto legge contenente nuove disposizioni per la tempestiva attuazione del Pnrr. Decreto legge (Dl 57 del 2023) che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e che è entrato in vigore il 30 giugno.

Dunque, il nuovo Codice dei Contratti non è ancora entrato in vigore ma è stato già emendato. La nuova disposizione prevede il riconoscimento di premialità in favore delle imprese che adottano politiche tese al raggiungimento delle parità di genere comprovata dal possesso della relativa certificazione rilasciata ai sensi dell'articolo 46-bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna.

Più nel dettaglio, ad essere modificato è l'articolo 108, comma 7, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36. La nuova misura stabilisce che «Al fine di promuovere la parità di genere, le stazioni appaltanti prevedono nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, il maggior punteggio da attribuire alle imprese per l'adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere comprovata dal possesso della certificazione della parità di genere di cui all'articolo 46-bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198».

Il decreto legge, vedere l'articolo 2

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