Si dovrà attendere la fine del 2026 per il completamento, ma il progetto c'è e regalerà a Rozzano, comune dell'hinterland milanese, un centro popolare ricreativo, dove potranno convivere armoniosamente piazza, mercato e parco, elementi simbolo di comunità e aggregazione sociale.

A firmarlo sono gli studi 967arch e Atelier(s) Alfonso Femia, incaricati dall'amministrazione comunale che - con lungimiranza - ha visto nel progetto di architettura e dello spazio urbano una risposta alla complessa condizione sociale e urbanistica di Rozzano, caratterizzata dall'assenza di riferimenti storici e dalla presenza di strutture prefabbricate, nate come temporanee ma poi rimaste nel tempo.

«L'esigenza reale non è (solo) quella di fare un "buon progetto", ma di creare una condizione di accoglienza che favorisca situazioni di comfort sociale e corrispondenza emozionale - spiegano Cesare Chichi e Stefano Maestri fondatori di 967arch - L'obiettivo è innescare, attraverso l'architettura, senso di appartenenza, rispetto, amore e orgoglio per i propri luoghi, che siano ancoranti e identificanti per ogni cittadino, liberati, finalmente, dalla provvisorietà che il degrado genera».

Il Pop-Hub - così definito per rafforzare i concetti di popolare e sperimentale - sarà un ulteriore tassello nella trasformazione della cittadina, già avviata grazie alle azioni di scrittori e cantautori cresciuti in questa realtà, dalla quale hanno attinto nel proprio lavoro, nonché dalla recente presenza in pianta stabile di affermate realtà editoriali. E, complice anche la geometria dell'area, si presenterà come un'architettura alimentata dal racconto delle persone che la vivranno, manifestata attraverso l'apertura delle sue porte alle comunità artistiche, con spazi fisici dedicati alla musica ed alla street art: un'occasione accolta per trasformare una piccola scala di progetto in un'importante occasione di rigenerazione sociale e urbana.

Da luogo passivo a spazio di ritmi, sequenze e pause

Definito da Alfonso Femia "uno spazio poroso, permeabile, fluido", il progetto vedrà la realizzazione di una grande pensilina circolare in cemento a vista che tiene uniti i volumi e gli spazi pubblici aperti, suddivisi in base a tre livelli di attività, ognuna con funzione urbana e sociale distinta, ma in dialogo reciproco: la corte circolare interna, la piazza della chiesa e il parco rettilineo che traccia il percorso dalla piazza del Municipio

Il mercato si svilupperà su un unico piano, con la facciata in lamiera microforata, immaginata nel progetto complessivo per rivestire il fronte cieco del supermercato, che apparirà come una sorta di tela urbana per artisti, ma anche parete per proiezioni. La corte interna è pensata, invece, per l'organizzazione di spettacoli o piccole pièces teatrali e lo spazio sotto la pensilina come dimensione ideale per mercatini ambulanti o piccoli eventi.

Per il parco, infine, oltre alla cura degli alberi esistenti, è prevista la piantumazione di nuove essenze arboree e la realizzazione di rain garden quale richiamo alla storia culturale e agricola, con pavimentazioni discontinue per mitigare le isole di calore nei mesi estivi, realizzate in calcestruzzo drenante e mattonelle in cemento per segnare i diversi percorsi.

CREDITI DEL PROGETTO

PROGETTO ARCHITETTONICO
967arch
Atelier(s) Alfonso Femia

COORDINAMENTO PROGETTO
arch. Tommaso Franchi (967arch)
arch. Sara Traverso (Atelier(s) Alfonso Femia)

CONSULENTI PROGETTO

Strutture: Ing. Gian Alberto Beretta
Impianti: STAIN engineering
Geologo: Lybra ambiente e territorio
Sostenibilità: Autentico | architettura e sostenibilità
Acustica: Romeo Safety Italia
Paesaggio: Arch. Michelangelo Pugliese

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