È la settimana della canzone italiana, non abbiamo resistito!

Abbiamo fatto una ricerca su Spotify per raccogliere alcune canzoni e tormentoni che inseriscono nei loro titoli le parole "architettura" "architetture" o "architetto".

Nella maggior parte dei casi non se ne parla esplicitamente, ma a quanto pare la parola suona bene nei testi, ispirando artisti giovani e meno giovani.

Ecco la selezione (ma se ci provate ne troverete tante altre!)

1. SESSO E ARCHITETTURA | Colapesce Dimartino

Questa era facile, tormentone di fine 2023 che quasi ogni architetto tra i 20 e i 35 anni ha ascoltato almeno una volta, se non cantato a squarciagola e ricondiviso su un proprio profilo social.

Ma l'architettura assume qui un significato metaforico, alludendo alle sfide e complessità delle relazioni di coppia, sottolineando che... "ci vuole spazio" !

[...] Restiamo insieme finché dura
Prendi bene la misura
È solo sesso e architettura [...]

2. ARCHITETTURE LONTANE | Paolo Conte

Tratta dall'album Una faccia in prestito in questa canzone Paolo Conte parla della nostalgia per un luogo lontano, che nella mente si è trasformato in un ricordo e un sogno.

C'è la malinconia di chi perde una casa, una città e una vita che appartiene al passato, ma c'è anche la potenza della memoria, che custodisce ogni dettaglio, utilizzando la canzone per riflettere sulla transitorietà della vita.

[...] Gli dei dei bei sonni
Gli dei dei begli anni
Gli dei dell'amore rosso
Del fuoco nelle sottane,
architetture lontane [...]

3. CARO ARCHITETTO | Daniele Silvestri

Anche Daniele Silvestri, nel suo album S.C.O.T.C.H. si appella all'architetto per costruire un mondo nuovo, dover poter sognare.

Mio caro architetto,
io le chiedo un progetto..
Perché il posto in cui vivo,
È da un po' che mi va stretto..
Eh, non è lo spazio perché mi posso adattare
È che in questo posto, non c'è un posto per sognare..
Per sognare..[...]

4. ARCHITETTURE | Egisto Macchi

Nel suo album "Arti e mestieri" del 1972 il compositore e percussionista nato a Grosseto, tra i fondatori dell'I.R.TE.M. (Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale) dedica una composizione interamente strumentale al mestiere dell'architettura, mescolando tutti gli strumenti che, a suo vedere, la rappresentano meglio.

Un mix di suoni in perfetta armonia, dove compaiono pianoforte e percussioni, poi sovrastate dall'elegante melodia del violino.

5. ARCHITETTO | Viadellironia

Architetto voglio un letto
Un letto in ambra
Che ogni notte io ritrovi
La sua ombra [...]

La band bresciana tutta al femminile, tra rock d'autore anni '90, ricorre spesso a riferimenti architettonici: non a caso l'album si intitola proprio "Le radici sul soffitto". Ma niente di strutturale: il filo conduttore è una descrizione critica e malinconica della decadenza del mondo attuale, con la difficoltà di starci dentro.

6. DELL'ARCHITETTURA DELL'ARCHITETTURA | Proia

Tratta dall'album "Animalia" del cantautore Proia, la canzone è un'ode alla vita in campagna, che può sembrare monotona e ripetitiva, ma che può regalare sorprese appena deviato verso una stradina alternativa.

Contrappone la vita bucolica in mezzo a piante ed animali a quella cittadina, frenetica e stressante, soffermandosi su piante messe in mostra sui balconi, che costrette in spazi ridotti, appaiono prigioniere del costruito.

[...] Ma che belle quelle piante ritte sui balconi,
prigioniere del rumore e dell'architettura,
dell'architettura [...]

7. ARCHITECT | C Duncan

"Architect" è anche il titolo dell'intero album ma la parola non compare mai. Anche qui il significato è metaforico: l'architetto seleziona i materiali e li plasma, evocando le scelte e la capacità di riprendere il controllo della propria vita.

8. ARCHITECTURE | Maisie Peters

"You build me up like architecture". Così la cantautrice britannica parla di una partenza e una relazione che probabilmente finisce, ma che ha lasciato un segno, proprio come un'architettura.

9. BONUS: la band Architecture in Helsinki

Per chi è arrivato fin qui c'è un bonus extra: parliamo del gruppo indie australiano Architecture in Helsinki, nato nel 2000 da un gruppo di studenti di arte.

Non è chiara la scelta del nome, ma la loro musica è una buona compagnia come sottofondo mentre si lavora al pc grazie alla vasta gamma di strumenti, dai più rari come sintetizzatori analogici, campionatori e glockenspiel, fino agli strumenti classici come tromba, tuba, trombone, clarinetto e flauto dolce, e alle più convenzionali chitarra, basso e batteria. 

Provate ad ascoltarli!

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