Direttiva "case green", arriva l'approvazione definitiva del Parlamento europeo

Riduzione dei consumi del 16% entro il 2030 per l'edilizia residenziale. Esenzioni per immobili storici. Vietati dal 2025 incentivi per le caldaie autonome a combustibili fossili

di Mariagrazia Barletta

Il Parlamento europeo ha approvato, in via definitiva, la direttiva Epbd, detta anche "case green", contenente le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra nel settore edilizio.

L'ok è arrivato martedì 12 marzo. Ora occorre un'approvazione formale del Consiglio prima dell'approdo nella Gazzetta europea.

L'obiettivo della direttiva è quello di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050. Gli Stati membri dovranno impegnarsi nell'efficientamento degli edifici con le prestazioni peggiori.

Il testo adottato

Obiettivi di riduzione delle emissioni

Secondo la nuova normativa, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Inoltre, i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Gli Stati membri potranno tenere conto, nel calcolare le emissioni, del potenziale impatto sul riscaldamento globale del corso del ciclo di vita di un edificio, inclusi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per realizzarlo.

Per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. In base alla nuova direttiva, gli Stati membri dovranno inoltre ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.

Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi membri dovranno garantire l'installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

Eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili

Gli Stati membri dovranno spiegare come intendono predisporre misure vincolanti per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento eliminando, gradualmente, i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento entro il 2040. A partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili.

Saranno ancora possibili incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore.

Esenzioni

La nuova normativa non si applica agli edifici agricoli e agli edifici storici, e i Paesi membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.

Il commento dell'Architects' Council of Europe

«Sono molto lieto che il Parlamento europeo e il Consiglio abbiano raggiunto un accordo sulla revisione della Epbd, che era un elemento essenziale del pacchetto Fit-for-55. La direttiva comprende disposizioni importanti per stimolare la ristrutturazione olistica del patrimonio edilizio dell'Ue e rendere i luoghi in cui viviamo più confortevoli, sani e resilienti ai cambiamenti climatici, contribuendo al contempo attivamente a ridurre i danni ambientali. Il voto odierno del Parlamento europeo è quindi un segnale molto positivo per il clima, per i cittadini e per il settore dell'edilizia e dell'edilizia», ha affermato la presidente dell'Architects' Council of Europe, Ruth Schagemann.

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