alessio : [post n° 482767]

RECUPERARE INTERCAPEDINE SOTTOTETTO

buongiorno, ho un immobile in contesto di ringhiera a Milano al primo ed ultimo piano. La copertura è realizzata a doppia falda ed è presente un'intercapedine non accessibile e non censita tra il soffitto dell'appartamento e le falde del tetto. Mi chiedo se per questa tipologia vada applicata la normativa sul recupero dei sottotetti o se, essendo una intercapedine non accessibile, possa essere incorporata al volume sottostante? La mia idea sarebbe di rimuovere il solaio in legno, ricostruirlo parzialmente ad una altezza inferiore e ricavare al di sopra un vano deposito.
Grazie.
archspf :
se presente una intercapedine non assentita, occorre prima di tutto verificare la sanabilità visto che potrebbe costituire difformità.
consultare un tecnico locale.
alessio :
Buongiorno, la ringrazio per aver risposto, tuttavia la mia domanda si riferiva a tutt'altro. Ricapitolando l'immobile è conforme al permesso di costruire, l'intercapedine non è uno spazio accessibile e di conseguenza non è censito.
La mia domanda rime sempre la stessa, alla luce di quanto specificato, al fine di recuperare questa intercapedine, devo attenermi alla normativa sul recupero dei sottotetti o posso trattarlo come fosse un semplice tramezzo e quindi lo posso rimuovere incorporando la volumetria sovrastante il mio immobile?

P.s. Il tecnico locale sono io
Archstatis :
La legge sui sottotetti si utilizza per un recupero a fini abitativi. A Milano, secondo la zona urbanistica, in assenza di altre norme specifiche che vietano il recupero dei sottotetti, è sempre consentito ad una condizione, sia dimostrata un’altezza attuale sotto il colmo, non inferiore a 1.80 mt. Con l’altezze inferiori Milano non li considera più sottotetti ma intercapedini. Nel tuo caso, se ho capito correttamente l’intervento, puoi demolire il solaio, creare un volume unico e, nel rispetto delle norme edilizie e igieniche, ricostruire una parte, a quota diversa per creare un deposito.
Affinché venga riconosciuto deposito il nuovo strumento urbanistico prevede regole precise da rispettare e che non permettono usi differenti da un ripostiglio in quota. Solo per citarne un paio non possono essere accessibili da una scala fissa, l’altezza inferiore a metri 1.80, e completamente chiuso su tutti i lati … in pratica non realizzare con caratteristiche, in quanto a Milano ora è quasi impossibile, di un soppalco.
alessio :
Ti ringrazio per il riscontro. Come altezza di colmo ho 2.20 m, quindi mi sembra di capire che lo devo trattare come recupero di un sottotetto. Il mio dubbio nasceva dal fatto che ad oggi non sia uno spazio accessibile e non è censito. E' come se fosse una sorta di controsoffitto che crea uno spazio filtro tra copertura non coibentata e locale riscaldato.
grazie ancora
Archstasis :
Valuterei molto bene se vale realmente la pena, impostare la pratica come recupero sottotetto solamente per un ripostiglio/deposito. Intervento che il Comune di Milano, con il nuovo strumento urbanistico, prevede un iter di richieste burocratiche da presentare di dimensioni che sfiorano l’assurdo. Un PdC di recupero sottotetto è attualmente interrotto per la richiesta di alcune integrazioni singolari. Il progetto non prevede una nuova unità indipendente, ma l’ampliamento del appartamento sottostante. Bene, per un aumento di superficie di 50mq. (due camere con servizi igienici), equivalente poco più di un terzo della sup. totale esistente del tetto, su un palazzo (anni 60) alto sei piani, con più di 20 appartamenti e riscaldamento centralizzato, il Comune richiede di integrare presentando:
Un foglio di calcolo del raggiungimento, con l'intervento, dell’indice di riduzione dell’impatto climatico minimo previsto, rispetto lo stato attuale.
Un foglio di calcolo del raggiungimento, con l’intervento, dei valori minimi indicati nei regolamenti, per la riduzione delle emissioni “climalteranti” sulla città.
Ora in tutta onestà, la trasformazione di una superficie Acc. esistente di 50mq. in residenziale su un fabbricato di 6 piani con 20 appartamenti, potrà mai eseguire opere in grado a ridurre l’impatto climatico e le emissioni “climalteranti” sulla città?? Seriamente ritengo la richiesta, frutto di una normativa mal scritta e ancor peggio pensata, che i piccoli interventi nonostante l'aumento di S.U. non possono rispettare. Al tuo posto, valuterei seriamente per un intervento come risanamento conservativo, garantendo le modiche del solaio si limitano a ottenere un deposito senza permanenza di persone conforme alle indicazioni del regolamento comunale.
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