serve un consiglio, un'informazione...

In un appartamento (ristrutturato nel 1990) un cliente deve sanare la diversa distribuzione interna in quanto il progettista dell'intervento del 1990 non fece variante finale.
Le variazioni dei tavolati sono minime , ma il problema è che invece le aperture sono state traslate o rimpicciolite.
Nel rispetto di superfici minime e RAI.
Sempre nel 1990 il tecnico dimenticò di richiedere la abitabilità dell'appartamento.
Pertanto ora il tecnico comunale ha richiesta una

Salve, stiamo preventivando di installare il riscaldamento a pavimento e dobbiamo capire quale soluzione costa meno: predisporre il sistema sopra il pavimento esistente o smantellare tutto e rifare.
Nel primo caso, quanto sono le altezze minime da rispettare? È necessario alzare le porte o è sufficiente tagliarle in basso?
Avete un consiglio su come contenere il più possibile i costi?
Grazie, Diana

Buongiorno,
mi é stato proposto di fare il tecnico di parte del committente per un progetto di eco bonus e sisma bonus di una RSA. Fondamentalmente dovrei controllare e vagliare il lavoro del DL, controllo corrispondenza dei materiali e corretta posa per poi dare l'ok al pagamento del sal.
Mi chiedo, giuridicamente e deontologicamente é fattibile e se si che responsabilità ho?
Grazie

Salve, ho in progetto di effettuare un frazionamento di un ampio pentavano di circa 120 mq dalla quale usciranno un bivano e un trivano. Attualmente l'appartamento è dotato di un parcheggio auto all'interno della corte del palazzo. Mi chiedevo se frazionandolo è necessaria la monetizzazione dei parcheggi di uno dei due appartamenti in quanto uno ne sarebbe sprovvisto.
Il dubbio viene dal fatto che con la pratica cila richiesta per il

Il parere in oggetto è parzialmente sbagliato, laddove sentenzia che per gli interventi relativi al punto 1 c) "è dovuto, ai sensi dell'art. 22 comma 2 lett. b), pari ad un importo di due volte il contributo di costruzione".
Il riferimento normativo è errato.
Quindi è almeno dal 2020 che il Comune di Roma incasserebbe oneri non dovuti su tali interventi.
Purtroppo i Municipi sembrerebbero basarsi esclusivamente su detto parere, rifiutando

buongiorno, ho un immobile in contesto di ringhiera a Milano al primo ed ultimo piano. La copertura è realizzata a doppia falda ed è presente un'intercapedine non accessibile e non censita tra il soffitto dell'appartamento e le falde del tetto. Mi chiedo se per questa tipologia vada applicata la normativa sul recupero dei sottotetti o se, essendo una intercapedine non accessibile, possa essere incorporata al volume sottostante? La mia idea sarebbe

Salve, ho un cliente che mi pone questo quesito su un cantiere non mio. Hanno appena finito la ristrutturazione e stanno avendo problemi di odori di fogna che risalgono da vari punti di scarico. Il cliente ha DICO dell'impianto, ma si evince che non sono presenti né colonna di ventilazione a tetto né valvola di aerazione. Il cliente dice che era d'accordo con l'impresa che le colonne di scarico non sarebbero